da Roma
«Il problema del rapporto con la Cina è questo: ci stanno mangiando vivi. Le merci che vanno in Cina hanno i dazi cinesi le merci che arrivano in Europa no. Io voglio per molti anni i dazi e le quote nel nostro Paese, fino a che ci saremo riconvertiti dal punto di vista industriale». Il ministro dellEconomia Giulio Tremonti può vantare la primogenitura dellallarme-Cina. E anche ieri ha ribadito la sua ricetta per fronteggiare il dilagare delle produzioni asiatiche nei mercati del Vecchio continente: i dazi europei. Lo scenario internazionale non gli impedisce di valutare positivamente gli ultimi indicatori relativi allItalia e, sul fronte dei conti pubblici, di annunciare la presentazione di una trimestrale di cassa positiva. Un boomerang per la sinistra.
Lo spunto è la correzione del Pil 2005 da zero al più 0,1 per cento comunicata ieri dallIstat: «Una brutta notizia per gli sfascisti». In questi anni, ha spiegato il ministro, «cè stato un rallentamento in tutta Europa. Adesso tutti i Paesi si stanno riprendendo e si sta riprendendo anche lItalia. Daltronde - ha sottolineato Tremonti - in questo momento nel Vecchio Continente non cè nessun paese felice. In Germania sono stati costretti a fare una Grande Coalizione per poter governare. Parigi brucia e non credo che chi invade le piazze lo faccia per protestare contro il governo italiano».
Per quanto riguarda i dati relativi allanno in corso prevale lottimismo. «Leconomia italiana è in ripresa, e tutti i dati sono buoni; sono buoni i dati di gennaio, quelli di febbraio e quelli di marzo». Nessun problema nemmeno per quanto riguarda i conti pubblici. I dati delle entrate fiscali di gennaio, febbraio e marzo sono altrettanto buoni. E la dimostrazione di come le finanze pubbliche non siano allo sfascio come sostiene la sinistra, arriverà con la Trimestrale di cassa che il governo presenterà «il primo aprile in Europa e parallelamente, anzi un minuto prima, al Parlamento italiano». Il documento conterrà le nuove stime di crescita, deficit e debito pubblico per il 2006: «La presenteremo appena chiusi i conti - assicura Tremonti - non cè dietro niente e questa storia diventerà un boomerang per la sinistra».
La sinistra è nel mirino di Tremonti anche per quanto riguarda le pensioni. I sindacati hanno detto di voler cambiare la riforma e, soprattutto lo «scalone» che farà alzare letà pensionabile a partire dal 2008. «Oggi - osserva il superministro - tutto il sindacato chiede di smontare la riforma delle pensioni.
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