Sul palco a Roma più musica e meno comizi

Paolo Giordano

D’accordo, «squadra che vince non si cambia», come ha detto ieri il presentatore Claudio Bisio. Quindi gli ingredienti del Concerto del Primo maggio organizzato oggi dai sindacati in piazza San Giovanni saranno gli stessi che in sedici anni l’hanno trasformato in un happening della musica di sinistra: tanti nomi di peso, dal duo Alex Britti-Edoardo Bennato fino a Skin e Ligabue, ma altrettanti slogan, che stavolta saranno prevedibilmente monopolizzati dalle elezioni politiche e dai fatti di Nassirya. Tanto per intenderci, Bisio, che presenterà per la terza volta di fila, ha riassunto con una battuta il clima che si respirerà dalle 16 in avanti: «È davvero curioso che alla vigilia del Primo maggio un ex della Cgil sia diventato presidente della Camera e un ex della Cisl presidente del Senato. Angeletti della Uil lo facciamo presidente della Repubblica?». Insomma, anche se il presidente della Rai Petruccioli ha paragonato il Concertone al Festival di Sanremo, di sicuro all’Ariston c’è un’atmosfera diversa: più musicale e meno barricadera. Comunque.
Alle 16 (quando inizierà la diretta tv su Raitre, quella radiofonica su Radiodue e via web sul sito di Rai Net) Claudio Bisio, accompagnato da Britti e Bennato, reciterà il testo allusivo di Viva l’Italia di De Gregori, poi arriveranno il redivivo Pino Daniele, gli eterni Nomadi e l’eclettica Bandabardò che renderà un insospettabile tributo al Lucio Battisti di Una giornata uggiosa, iniziando una sequela di omaggi che porteranno i Sud Sound System a cantare Cuccurucucu Paloma di Battiato e i Ladri di Carrozzelle (musicisti romani affetti da distrofia muscolare) a rileggere A muso duro di Bertoli. Poi, in ordine, gli immancabili Modena City Ramblers (che condiranno una cover di Contessa con intercalare pacifista), gli Hard Fi, che sono annunciati come i nuovi Clash, e ancora Rvm, Enzo Avitabile e i Baustelle che si lanceranno nella malinconica Te lo leggo negli occhi di Sergio Endrigo. Poi, dopo Bisio con Roy Paci, dalle 20 arriveranno Caparezza, Skin, Piero Pelù (altro omaggio, stavolta al Modugno di Amara terra mia) e infine i Negramaro in versione Tenco con Vedrai vedrai. Giusto il tempo di riprendere fiato ed ecco Ligabue (alle 21,45), che sicuramente canterà Balliamo sul mondo e Urlando contro il cielo.

Dopo di lui, ancora i prezzemolini del concertone, ossia Britti e Bennato, e a seguire Roy Paci e Vinicio Capossela. Infine, a ridosso della mezzanotte e non più in diretta televisiva, Teresa De Sio con Raiz degli Almamegretta e i Marlene Kuntz. Insomma, sarà una festa (a patto che non diventi un comizio).

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