(...) come aveva fatto la Asl 3. Quindi ci sono le considerazioni sull'area: il fatto che si debba procedere ad espropri in quanto le aree sono di diversi enti e società private, ma soprattutto la superficie non è sufficientemente estesa per ospitare un nosocomio da 700 posti come richiesto dal piano sanitario regionale. Considerazioni forti sulle quali il Municipio chiede risposte.
Fosse l'unico grattacapo che Marta ha da queste parti. In Valpolcevera al dibattito pubblico sulla Gronda è la più gettonata per gli insulti che la gente non risparmia a nessun assessore che passa da queste parti. Il fatto è che gli assessori si sono fatti vedere e ci hanno messo la faccia. Super Marta, no. E questo sta mandando in collera i cittadini che si stanno flagellando per averla votata. L'ultimo esempio è stato l'incontro di venerdì scorso al teatro Govi di Bolzaneto dove il débat public si è svolto con, alla base del palco, uno striscione eloquente: «Sopra la Gronda la giunta mangia, sotto la Gronda la giunta crepa». Anche i comitati gli avevano chiesto ufficialmente di metterci la faccia, di presentarsi per rispondere lei alle domande alle quali sia i suoi assessori, sia i tecnici di autostrade spesso non riescono a fornire parere. Per ora niente, vedremo se ci proverà nella seconda tornata di dibattito. L'unico modo con il quale si è fatta viva è stata affiggendo manifesti nel Ponente e in Valpolcevera rassicurando i cittadini interessati all'esproprio che verranno indennizzati. Sai che novità.
Poi, Marta, il dibattito pubblico lo è andato a fare. Sì, ma a Boccadasse per discutere della riqualificazione dell'area dove sorgeva la rimessa Amt. Complesso residenziale con case che in qualche modo potrebbero «disturbare» i palazzi della zona visto che sono previsti edifici a sei piani. Ci ha messo la faccia e le è anche andata bene perché ha parlato di riqualificazione del quartiere. Ma il dibattito pubblico del Levante lo ha convocato alle tre del pomeriggio chiacchierando con una platea formata soprattutto da anziani.
Poi c'è un'altra rivolta che si sta preparando nel centro storico tra i commercianti stufi dell'atteggiamento dell'amministrazione e delle promesse disattese dal sindaco. Nella zona di porta Soprana e piazza Matteotti gli esercenti, dal 2004, stanno chiedendo che l'uscita di sicurezza della stazione della metropolitana di piazza De Ferrari, venga aperta al pubblico in modo da creare un flusso di persone anche in quest'area e soprattutto per risolvere i problemi igienici nella piazzetta adiacente l'uscita. «Cinque anni fa il consiglio comunale aveva votato all'unanimità un documento con il quale si impegnava la giunta di allora a rendere agibile e quindi ad aprire al pubblico l'uscita di porta Soprana - racconta Michele Tettoni, esercente che si è fatto carico dell'istanza di un gruppo di commercianti -. Avevamo anche proposto una soluzione per venire incontro alle esigenze di Amt e dei costi che avrebbe dovuto sopportare: si sarebbe potuto dotare il lungo corridoio sotto De Ferrari con tv al plasma che potessero trasmettere la nostra pubblicità. Sulla falsariga di quello che stanno facendo la grandi stazioni delle ferrovie adesso». E uno pensa, che c'entra la Vincenzi se l'istanza era stata fatta a Pericu? «C'entra perché un anno fa il presidente del Municipio centro est Aldo Siri si era interessato della questione accompagnandomi personalmente dal sindaco. Vincenzi si era impegnata a fare in modo che Amt procedesse con il cantiere ma non ne abbiamo più saputo nulla». Torneranno all'attacco con una petizione, firmata anche dai residenti, chiedendo anche che gli esercenti della zona siano esentati dal pagamento per ottenere il permesso di entrata nella aree a traffico limitato per il carico e scarico merci.
Parlando di petizioni non si può non citare il caso moschea.
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