Sulla scia di Paolo VI

L’enciclica «Caritas in veritate» sarà la terza pubblicata da Benedetto XVI. La prima, «Deus caritas est», dedicata alla carità e all’amore di Dio, era stata resa nota nel gennaio 2006. La seconda, «Spe salvi», dedicata alla speranza, era stata pubblicata nel dicembre 2007. Per coronare la serie sulle tre fondamentali virtù del cristiano, manca un’enciclica sulla fede, alla quale Ratzinger sta pensando.
L’enciclica sociale era stata inizialmente pensata per celebrare il quarantesimo anniversario del grande documento montiniano dedicato al progresso dei popoli, pubblicato nel 1967. Nella «Populorum progressio» Paolo VI, rifacendosi alle grandi encicliche sociali dei predecessori, affermava che «la questione sociale ha acquistato dimensione mondiale», ed è «urgente» una risposta perché «i popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell’opulenza». «Essere affrancati dalla miseria...

una partecipazione più piena alle responsabilità, al di fuori da ogni oppressione, al riparo da situazioni che offendono la loro dignità di uomini... in una parola, fare conoscere e avere di più, per essere di più: ecco l'aspirazione degli uomini di oggi», spiegava Papa Montini.

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