Sulla spiaggia di Capalbio va a ruba il libro sui «Radicalchic»

I brutti, è noto, tendono a guardarsi allo specchio molto più dei belli. I secondi in fondo non ne hanno bisogno, essendo loro sufficiente lo sguardo ammirato degli altri per essere rassicurati del proprio fascino. Al contrario i primi, cui nessuno degna un’occhiata di apprezzamento, cercano più spesso la propria immagine riflessa, sempre sperando che non sia poi così male...
Sarà per questo, forse - fuor di metafora - il motivo per il quale il libro più letto del momento a Capalbio, proverbiale ultima spiaggia e riserva maremmana dei radical chic, è La casta dei radicalchic di Massimiliano Parente. Che è un po’ come se il film più visto sui voli della Andes Líneas Aéreas fosse Alive. Significa che gli intellettuali-da-spiaggia della «piccola Atene», egotici curiosi che si specchiano nelle pagine del pamphlet di Parente, sperano di scoprirsi meno cafonal e snob di quanto la vulgata li dipinge. Cosa peraltro abbastanza difficile.
A certificare lo spirito narciso-masochista dei capalbiesi d’asporto è una fonte al di sopra di ogni dubbiosa autorevolezza, l’inserto «Domenicale» del Sole24Ore che, nella consueta rubrica «Parola di librario», sul numero dell’altroieri, va a far visita alla libreria «Zigzag» di Capalbio. Ed ecco che tra i titoli più richiesti dell’estate spunta, appunto, La casta dei radicalchic, impietosa e satirica radiografia dell’intellighenzia italica, declinata - come da titoli dei capitoli - in «Radicalchic in televisione: la Penisola dei Famosi», «L’invasione dei Culturalchic», «Politicalchic and choc», «Criticalchic», «Neorealismo radicalchic», «Radicalchic archeologico», «Il radical biochic», «L’annozero dei radicalchic», «Gomorrachic», «L’antiberlusconismo superchic» ecceteralchic partendo, non a caso, dal prologo intitolato «Radicalchic da spiaggia». Scrittori, filosofi, giornalisti, politici, attori che siano, i capabiesichic troveranno la pagina giusta per loro. Parvenu sed apta mihi.
Comunque, la libreria «Zigzag», che festeggia il primo anno di attività, oltre al negozio in piazza Magenta, 50mq e 8mila titoli in catalogo, quest’estate ha aperto un chiosco-dependance proprio al lido «L’ultima spiaggia», dove le copie del libro di Parente, dicono, vanno via come la Repubblica. Che è un po’ come se il Catechismo della Chiesa cattolica fosse il titolo più diffuso tra i partecipanti al Gay Pride.


In più, a scorno dei radical chic di Capalbio, La casta dei radicalchic di Parente, che è pubblicata da Newton Compton, e che costa in tutte le altre librerie d’Italia 12,90 euro, secondo il Sole24Ore sui banchi della libreria «Zigzag» costa 19,90. Che forse è un refuso. O forse è il giusto contrappasso per chi il resto dell’anno non lesina peraltro inutili prediche politico-letterarie. Cialtrone, snob, ipocrite e finto buoniste. Ma molto chic.

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