Sulla tavola il manzo dei samurai

Etnosesso. Secondo un’inchiesta del settimanale “Viveresani”, i sessualmente più appagati sono i nigeriani (67 %), seguiti a ruota dai messicani (63 %) e dagli indiani (61 %), mentre i giapponesi scendono a un misero 15 %.
Riguardo al numero di rapporti all’anno, i greci ne vantano ben 164, seguiti da brasiliani (145), polacchi e russi (143); italiani (121); francesi (120); tedeschi (117); inglesi (92). La media mondiale della durata di ogni rapporto è di 18 minuti, superata dai nigeriani (24 minuti) mentre i più “rapidi” sono gli indiani (13 minuti). Gli italiani se la cavano bene con 20 minuti anche se la maggior parte si dichiara insoddisfatta della propria vita sessuale.
Manzo «all’orientale» in Brianza. Sulle tavole dei miglior ristoranti italiani già da qualche anno si può gustare la costata di «manzo di Kobe». La carne, tra le più care e rare che esistano al mondo, proviene dai vitelli di razza Kuroge Wagyu, allevata nella zona di Kobe in Giappone da oltre mille anni, destinata ai nobili e ai samurai. Prima di finire nei piatti dei buongustai, i bovini trascorrono un’infanzia niente male: bevono birra e vengono massaggiati con guanti di crine di cavallo. Alla Borsa merci di Parigi il filetto viene venduto a 90 euro al chilo.


Intanto è partita una sperimentazione dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Consorzio qualità della carne bovina della Coldiretti di Milano e Lodi per far nascere in Lombardia e in Emilia Romagna i primi esemplari. I primi vitellini dovrebbero nascere entro il gennaio 2008 per poi essere allevati in un’azienda di Subiate. (www.ilmeridiano.info).

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