Alberto Giannoni
Il percorso per la nuova moschea rischia di partire male. Ne sono convinti al Pirellone, dopo l'incontro che il vicesindaco Anna Scavuzzo ha convocato alla biblioteca Sormani con le comunità religiose. Tutta l'assemblea, con circa trenta associazioni, musulmane e non solo, ha ruotato intorno al Piano per le attrezzature religiose che il Comune ha annunciato di voler adottare nei prossimi mesi. Un passo falso, secondo l'assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi (Fdi) «sponsor» della cosiddetta legge anti-moschee. «Spero che si tratti di un errore dipeso da un equivoco fra gli uffici di Palazzo Marino e l'amministrazione comunale - spiega - perché il Piano di cui parlano arriverebbe fuori tempo massimo. E sarebbe un altro pasticcio dopo il bando della giunta Pisapia».
«La scadenza prevista dalla legge per il Piano delle attrezzature religiose infatti - sottolinea l'assessore - era fissata al 6 agosto ed è ampiamente scaduta. A questo punto l'unica strada che resta è quella della variante urbanistica e il sindaco, Beppe Sala, lo sa bene». Il Comune di Milano ha risposto alla lettera con cui l'assessore Beccalossi ha chiesto di segnalare l'«eventuale presenza sul proprio territorio di moschee, luoghi di culto islamico, scuole coraniche o criticità relative». «Ci hanno risposto che la mappatura è già nel piano dei servizi, ma in quel piano non c'è neanche l'istituto religioso di viale Jenner».
Sono stati 402 i sindaci lombardi a rispondere. «Una buona partecipazione» per l'assessore.
Intanto il consigliere regionale Riccardo De Corato va all'attacco sui luoghi di preghiera non autorizzati, dopo una determina comunale: «Il Comune si costituisce parte civile in un procedimento penale contro una moschea abusiva, ma lascia che tutte le altre, sparse per la città, continuino a essere sede di preghiera».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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