Dal novembre scorso non c'è stata alcuna decisione sull'allungamento dell'età pensionabile delle impiegate pubbliche, imposta dalla Corte di giustizia Ue, e ora l'Italia rischia una nuova procedura comunitaria di infrazione.
La decisione sarà presa ufficialmente giovedì. La Commissione europea invierà a Roma una lettera di avviso formale nella quale si chiederà alle autorità italiane di adeguarsi alla sentenza della Corte Ue di giustizia del 13 novembre scorso. Sentenza che condanna il nostro Paese per violazione del principio della parità di trattamento economico tra uomini e donne. In Italia, infatti, il regime previdenziale vigente prevede che nel settore pubblico (statali, dipendenti degli enti locali e delle aziende sanitarie locali) le donne vadano in pensione a 60 anni, mentre gli uomini possono restare al lavoro fino a 65.
La Commissione Ue prenderà atto del fatto che, a distanza di sette mesi dalla sentenza della Corte, «nessuna misura attuativa» è stata ancora presentata a Bruxelles dalle autorità italiane.
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