Sulle tasse della sinistra lo stop dei commercianti: «Non si parli di aumenti»

Il caso tasse scuote la campagna elettorale, e mette in allarme anche le categorie economiche. Tutto nasce da Giuliano Pisapia, e dal suo programma, che individua alcune proposte economiche che hanno fatto drizzare le antenne all’assessore al Bilancio Giacomo Beretta. Due i punti «incriminati», per Beretta, nel programma elaborato dall’Officina di Pisapia: l’aggiornamento del catasto, e possibili nuove fonti di introiti per il Comune. Per l’assessore si tratta, nel primo caso, di «una tassa mascherata», nel secondo di un possibile incremento della Tosap, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico, e delle tariffe per le strisce blu. Le categorie economiche non hanno alcuna intenzione di farsi trascinare dentro la polemica elettorale, ma sono altrettanto chiare sulla situazione esistente e sui margini possibili di utilizzo della leva fiscale. La questione Ici sta particolarmente a cuore ad Assoedilizia, che riunisce i proprietari di immobili. Sull’aggiornamento degli estimi catastali - proposto da Pisapia - lascia poco spazio: «Io - dice Achille Colombo Clerici - contesto l’assunto di partenza, l’affermazione che i valori catastali debbano corrispondere ai valori di mercato.

Non è affatto così, si tratta di un parametro teorico, che non è stato concepito ai fini fiscali». Ma anche Confcommercio predica cautela, con Simonpaolo Buongiardino: «Si tratta - dice il rappresentante dei commercianti - di un’operazione che difficilmente sarà positiva, anzi può essere negativa».

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