Sulle zone a traffico limitato città ancora in ordine sparso

Più della metà della popolazione mondiale vive nelle città. Ridurre il traffico e l’inquinamento è diventato ormai un imperativo. Ecco, quindi, che i cittadini hanno familiarizzato con un acronimo, Ztl, che significa «Zona a traffico limitato». In questi spazi, sempre più estesi, la circolazione è sottoposta a limitazioni orarie e al possesso di determinati permessi, attribuiti in base a requisiti quali la residenza, la disponibilità di posti auto, la necessità di utilizzare il mezzo privato per ragioni di lavoro o di accompagnamento, l’esistenza di disabilità, ecc. Nella maggior parte dei casi, la concessione del permesso è legata al pagamento di una tariffa, che dovrebbe innanzitutto coprire le spese della gestione della stessa Ztl, e all’appartenenza dei veicolo a una delle categorie ritenute meno inquinanti.
Al momento, non sempre sono previste esenzioni dal pagamento di tariffe e altre facilitazioni ai mezzi a «emissioni zero», ovvero quelli a trazione solo elettrica, o a quelli ibridi (o «bifuel»), che data l’autonomia consentita dalle moderne batterie potrebbero transitare nelle Ztl utilizzando esclusivamente il motore elettrico. Secondo Andrea Baracco, automotive coordinator di Nuvola Verde, comitato per la diffusione dell’economia digitale in funzione della sostenibilità promosso dal ministero dell’Ambiente, «nel fissare i requisiti per l’attribuzione dei permessi, le amministrazioni dovrebbe adottare criteri più graduali, ispirandosi anche all’offerta attuale di veicoli ecologici. Per esempio, accanto alle prime auto elettriche, oggi ci sono anche le «extended range», caratterizzate da una maggiore autonomia in area urbana e nei prossimi mesi arriveranno in Italia le ibride plug-in». Mentre crescono le dimensioni delle Ztl, le norme che regolano divieti ed esenzioni restano troppo disomogenee da una città all’altra, e poco in linea con l’obiettivo di tutelare un bene essenziale: la «qualità dell’aria». Una maggiore uniformità di politiche si potrebbe raggiungere almeno per quanto riguarda i veicoli più «verdi».
Baracco considera «virtuosa» la scelta della Regione Emilia Romagna di armonizzare i criteri d’accesso dei mezzi elettrici alle Ztl dei capoluoghi di provincia. «Nelle città con grandi centri storici - spiega - i veicoli elettrici sono ideali per la mobilità sostenibile urbana. Laddove i centri storici hanno dimensioni contenute, come nelle città dell’Emilia Romagna, l’auto elettrica può essere adottata anche per una mobilità interprovinciale».
Diverse città hanno iniziato a prevedere facilitazioni per i veicoli solo elettrici e, in modo più timido, anche per quelli ibridi. A Torino, in base a una recentissima decisione della Giunta, tutti gli acquirenti di auto elettriche di nuova immatricolazione otterranno un permesso per poter circolare gratuitamente nella Ztl Centrale (permesso rosso) fino al 5 giugno 2013, Giornata Mondiale dell'Ambiente. Per i veicoli elettrici non di nuova immatricolazione, ibridi, bifuel, da Euro 3 o superiore, alimentati a metano e Gpl, restano per ora in vigore le norme attuali per ottenere i permessi a pagamento. A Milano, invece, i veicoli solo elettrici, così come le moto e i motorini, non sono soggetti al pagamento del ticket di accesso all’Area C. La stessa facilitazione è prevista anche per i mezzi a metano, Gpl e ibridi, però solo fino al 31 dicembre. Aspettiamo di vedere se dopo quella data sarà stabilito un criterio specifico per le motorizzazioni «verdi».
A Bologna i veicoli elettrici e ibridi possono circolare liberamente nella Ztl del centro storico e hanno diritto alla sosta gratuita.
Anche a Firenze possono accedere nell'area del centro storico, senza pagamento di una tariffa, oltre agli autoveicoli privati dei residenti, anche motocicli, ciclomotori e mezzi elettrici solo trasporto persone (quelli per il trasporto merci hanno altre agevolazioni). Par condicio fra le motorizzazioni nella Ztl del Centro Antico di Napoli, istituita in funzione anticongestione e non ambientale. Possono circolare soli i veicoli di determinate categorie di proprietari (residenti, domiciliati, titolari di attività nell’area o di posti auto nell’area, clienti di alberghi, medici in visita, portatori di malattie gravi ecc.), indipendentemente dal tipo di veicolo. Tra le città più impegnate a incentivare l’utilizzo di veicoli elettrici, a metano, a Gpl o con motore ibrido, prevedendo delle riduzioni sul costo dei permessi per l’accesso a tutte le Ztl, c’è Roma. L’ingresso alla zona a traffico limitato di Roma Capitale è sempre consentito a tutti i veicoli elettrici, alle moto e ai ciclomotori, mentre i veicoli a Gpl e metano devono essere muniti di permesso.
Questi esempi lasciano prevedere un futuro più favorevole ai veicoli senza motori termici, o in cui questi possono lasciare il passo a quelli elettrici.

È auspicabile, comunque, che le amministrazioni, prima di decidere, considerino bene i progressi conseguiti dal settore nell’ambito di una sempre maggiore efficienza delle motorizzazioni. In caso contrario, si andrebbe incontro all’ennesima penalizzazione (e tassazione).

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