Questanno fanno diciassette e per Marco Piccardi - curatore della rassegna Suoni e Visioni insieme al critico musicale Enzo Gentile - è facile evocare speranze e inquietudini legati alla cifra. «Dallanno prossimo - spiega - diventiamo maggiorenni: ottimo segno di come il progetto si è consolidato presso un pubblico esigente e attento. Per questa edizione invece, volendo concedersi un pizzico di superstizione, incrociamo le dita». Al di là della battuta, gli organizzatori di Suoni e Visioni 2007 sanno che la formula della rassegna è vincente e, soprattutto, si è negli anni trasformata in un palcoscenico utilissimo ad artisti e addetti ai lavori: è questa una delle cornici più stimolanti nello scenario nazionale dove si può gettare uno sguardo al futuro. Lo sa bene la Provincia che, da sempre, partecipa attivamente alla sua realizzazione.
Non pochi sono gli artisti che, dopo un primo passaggio in Italia nel cartellone di Suoni e Visioni, prendono il piacevole vizio di tornare, passando dalla condizione di nomi quasi sconosciuti alle grandi platee a quella di punti di riferimento, pionieri di nuove tendenze. Come sempre, il filo rosso che collega ogni concerto e proiezione è il rapporto speciale tra immagine e suono, con particolare attenzione ai progetti multimediali e alla contaminazione di tradizioni e culture geograficamente distanti, solo apparentemente incompatibili. Sono diversi gli spazi cittadini destinati ad accogliere gli spettacoli da marzo a maggio, dal Teatro dal Verme, ai Magazzini Generali, dal tradizionale Spazio Oberdan, al Teatro delle Erbe al Rolling Stone, fino al Blue Note.
Ed è proprio il prestigioso «tempio del jazz» meneghino - giovedì (ore 21, ingresso 20 euro) - ad aprire i battenti per lesordio della rassegna, con il trio inedito di all-stars del jazz, composto da Anthony Braxton (sax), William Parker (contrabbasso) e Hamid Drake (batteria). Concerto del tutto particolare per il Blue Note, che nelloccasione non farà da ristorante, bensì aumenterà i posti a sedere per quello che si annuncia come un evento sold out.
Tra i live più attesi, anche quello a base di funk e soul della Dirty Dozen Brass Band di New Orleans (martedì 27 marzo) ai Magazzini Generali, e il «duetto» tra il grande percussionista indiano Trilok Gurtu e il quartetto darchi italiano Arké String Quartet (13 aprile, Teatro Dal Verme). A chiudere il cartellone, il 28 maggio sempre al Teatro Dal Verme, il progetto multimediale Somma, ideato da Eraldo Bernocchi e Petulia Mattioli, performance collettiva che vedrà protagonisti il bassista Bill Laswell, la cantante etiope Gigi e diversi strumentisti, tra cui un gruppo di monaci tibetani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.