Prendi due e paghi uno, questa la proposta del presidente bresciano Gino Corioni che, disperatamente alla ricerca di finanziamenti per tenere in piedi il Brescia, mette sul mercato i pezzi pregiati delle rondinelle a un prezzo davvero stracciato. Due mesi fa Corioni aveva pomposamente dichiarato che se ne sarebbe andato, lasciando la società a una cordata di imprenditori locali, ma questi imprenditori non si sono mai palesati, nessuno sè fatto avanti per dargli una mano concreta e allora Corioni ha dovuto, come sempre peraltro, fare ancora tutto da solo. Anche perché non ha ancora sciolto il dubbio amletico per la panchina del dopo Iachini: Scienza o il bresciano Marcolin? Intanto mette sul mercato il duo Caracciolo-Diamanti, le stelle del Brescia, alla modica cifra di 10 milioni, due al prezzo di uno perché lAirone è valutato 7 milioni, mentre lestroso Diamanti («Per me è un fenomeno, un altro Robi Baggio, con qualche lacuna comportamentale anche se è molto migliorato sotto questo aspetto», pensieri e parle di Corioni) ne vale 3 a livello di comproprietà.
Ma il bello arriva ora perché i sette milioni per Caracciolo possono ridursi a quattro nel caso qualcuno lo volesse senza Diamanti (il Bologna in primis e altri grossi club anche stranieri si sono fatti avanti), mentre per il lunatico fantasista Corioni non si scolla dai tre.
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