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Dal surf suicida ai tuffi sotto i bus

Sfide per sentirsi più grandi, più forti, per trovare una folle scarica di adrenalina. Il gruppetto che ha terrorizzato gli automobilisti in transito sulla Milano-Genova, forse voleva emulare il gioco chiamato «pulcin bagnato», una sfida con la morte che nei paesi anglossassoni sta diventando un flagello sociale. Un «gioco» che consiste nell’affrontarsi su due auto lanciate l’una contro l’altra: il primo guidatore che sterza per evitare l’impatto veniva dichiarato «pulcin bagnato». Ma di sfide stupide a rischio della pelle ce ne sono, tra non solo tra i giovani, tante altre.
C’è quella che viene chiamata «skylarking», altrimenti detta «surfers suicide» (serfisti suicidi), che vede ragazzi salire sui tetti dei treni e quando il convoglio prende velocità alzarsi in piedi resistendo all’aria ed evitando gli ostacoli. A New York nel 2003 un ragazzino di 14 anni morì centrando un pilone di ferro. Poi ci sono i «base jumpers» che si lanciano dalle cime dei grattacieli con i paracadute. Altro gioco per sfidare la morte gettarsi sotto un autobus in corsa, rimanere rannicchiati e non farsi colpire.

Anche questa sfida è stata filmata e scaricata su You Tube. E ancora contromano sull’autostrada come nel 1999 sull’Autolaghi.
In palio qualche biglietto da 100 mila lire per una gara di una decina di chilometri tra Gallarate e Castellanza contromano a folle velocità.

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