Surrealisti e un po’ realisti

L a pittura veneziana di Canaletto e Tiepolo, i quadri surreali di Magritte, il neoimpressionismo di Seurat e Signac, ma anche le foto del grande Robert Frank e le creazioni degli esponenti del Nouveau Realisme fondato da Pierre Restany. Il programma delle mostre milanesi d’autunno si muove tra tre nuove linee guida, come ha spiegato ieri il sindaco Letizia Moratti: «Il nuovo rapporto tra il Comune e tutte le istituzioni culturali, la promozione della dimensione internazionale dell’offerta culturale della nostra città e il richiamo all’identità di Milano».
Il cartellone entra nel vivo ad ottobre con «Canaletto e Tiepolo. Pittura veneziana del Settecento, mobili e porcellane dalla collezione Terruzzi» (fino all’11 gennaio a Palazzo Reale). La mostra annovera quadri del Canaletto e del Tiepolo e poi oggetti in una profusione di artificio e bellezza che solo il Settecento sa offrire. A ottobre un’altra importante mostra a Palazzo Reale: «George Seurat e Paul Signac e i neoimpressionisti» (10 ottobre-25 gennaio) porta a Milano importanti prestiti dal Musée d’Orsay di Parigi e dal Guggenheim di New York per un’esposizione salutata dal sindaco Moratti come «la prima grande retrospettiva dedicata all’argomento mai realizzata in Italia». Palazzo Reale apre poi le porte all’arte del Novecento con «Magritte e la natura» (21 novembre-29 marzo) e non dimentica la fotografia esponendo dal 14 ottobre gli scatti suggestivi di Robert Frank.
E l’arte contemporanea? A chi ha lamentato la scarsa attenzione per le nuove tendenze artistiche, il sindaco ha ricordato l’importante collaborazione con le fondazioni private e la realizzazione di due mostre come quella al Pac (7 novembre-1° febbraio) che raduna oltre cento opere di César, Arman, Rotella, Christo, Villeglé sotto il titolo «Nouveau Realisme. Dal 1970 ad oggi» e la personale dell’artista messicano Javier Marin alla Rotonda di via Besana.

Ma è pur vero che il cartellone autunnale si vivacizza, sul fronte del contemporaneo, grazie ai musei privati: la Triennale punta su Ettore Sottsass e su Alberto Burri, la Fondazione Pomodoro celebra il suo maestro con «Grandi Opere 1972-2008», la Fondazione Mazzotta presenta «Ethnopassion», collezione di arte etnica di Peggy Guggenheim mentre all’Hangar Bicocca, realtà espositiva tra le più interessanti in città, è di scena Alfredo Jaar.

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