Sventato colpo in banca: due arresti

Alessia Marani

Sventata rapina all’agenzia numero 9 del Monte dei Paschi di Siena di via Leone IV, a San Pietro. Non riesce il colpo a una banda di rapinatori-professionisti intercettati subito dopo il raid da una pattuglia dei baschi verdi della Guardia di finanza di passaggio nella zona: due banditi sono stati subito ammanettati, mentre è caccia ad almeno altri quattro complici, ossia i «pali», i basisti e gli «autisti» della banda subito dileguati alla vista dei militari. Recuperato il bottino, circa 85mila euro che i vigilantes del furgone portavalori avevano appena consegnato nelle mani del direttore della banca. Mattinata al cardiopalma, ieri, a due passi dal Cupolone, dunque.
Alle nove meno cinque minuti il blindato dell’istituto privato di vigilanza arriva puntuale per la consegna del denaro che servirà ai prelievi e alle operazioni degli sportelli bancari. Il commando da tempo segue il funzionamento, gli spostamenti e il sistema di controllo e di sorveglianza della banca. La «batteria» è appostata come da piano prestabilito. Non appena le guardie giurate lasciano via Leone IV, la gang entra in azione. Almeno tre arrivano a bordo di una Fiat Uno, poi risultata rubata, lasciata dall’altra parte della strada. Uno è dentro, il motore acceso, pronto alla fuga. Un altro, pistola in pugno, scende per primo. Con una mossa fulminea immobilizza il vigilante di turno. Gli sfila l’arma d’ordinanza dalla fondina. Lo rende inoffensivo. In due, uno col casco ancora calato sul volto (forse è arrivato a bordo di uno scooter, guidato da un altro della banda) fanno irruzione all’interno. Minacciano il direttore e i dipendenti, dentro ci sono già i primi clienti della giornata. Dai cassieri si fanno consegnare il denaro. È ancora nei sacchi. Fuori, però, l’imprevisto è in agguato.
C’è la pattuglia di servizio 117 del comando provinciale delle Fiamme gialle, due sottufficiali e un appuntato scelto che notano subito qualcosa di strano. Dei passanti, in particolare, indicano subito l’entrata del Monte dei Paschi. Proprio in quell’istante, i due malviventi guadagnano l’uscita, i borsoni pieni zeppi di banconote ancora ben stretti in pugno. I finanzieri non perdono tempo. Mollano l’auto, si scagliano contro i rapinatori. Uno viene bloccato immediatamente. Si tratta di C. M., 43 anni, vecchia conoscenza per reati specifici. M. M., classe 1971, altro rapinatore incallito, anche lui romano, sfugge per un centinaio di metri. Ma i baschi verdi non lo mollano. Lo raggiungono, lo fermano. Quello prova a divincolarsi, ma niente da fare. Scattano le manette. Intanto, le indagini vanno avanti. Innanzitutto, gli investigatori stanno cercando di ricostruire tutti i movimenti della banda, i cui componenti, secondo le testimonianze, dovrebbero essere cinque o sei. Ai carabinieri del nucleo scientifico è affidata, invece, la perizia della Uno utilizzata per il colpo. Soprattutto gli esperti del Ris hanno già repertato alcune tracce ritenute utile all’inchiesta.

Come i mozziconi di sigaretta lasciati nell’abitacolo, da cui è possibile elaborare - ed eventualmente confrontare - il Dna degli occupanti con quello dei sospettati. «I due arrestati comunque - spiega il tenente Alessandro Lo Bello, della Finanza - sono autentici professionisti della rapina. Non è escluso che abbiano partecipato ad altri recenti colpi nella capitale».

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