Storia di un golpe a Palazzo Isimbardi. Sì, un colpo di Stato messo in piedi dalla Margherita ai danni di un assessore provinciale che, to, guarda caso, è della Margherita.
Storia nata e sviluppata tuttinternamente al centrosinistra, dove cè una poltrona che scotta. Quale? Quella occupata da Rosaria Rotondi ovvero lassessorato ai Servizi sociali di via Vivaio. Dicastero di peso, che la Margherita vorrebbe governare con più forza e, quindi, ecco spuntare lipotesi di mandare a casa lassessore Rotondi contando sullappoggio esterno dei Ds e il silenzio complice di Rifondazione.
Ma latto dimperio provoca solo un risultato: lassenza dallaula provinciale di alcuni consiglieri della Margherita che per protesta sposano il metodo aventiniano quando non pensano di cambiare bandiera. Storia ignobile, dunque, con la protagonista che resiste invece di capitolare, anche davanti allultimatum impostole dalla coordinatrice provinciale della Margherita, Patrizia Toia: la nomina alla direzione di qualche centro di formazione e lavoro. Della serie, uno strapuntino non si nega a nessuno.
E mentre lassessore Rotondi sceglie però la strada della battaglia, il suo successore - sarebbe Ezio Casati, attuale caogruppo - attende che la Margherita provinciale si dia da fare. Come? Chiedendo al presidente Filippo Penati di destituire lassessore «ribelle».
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