Ultim'ora
Mondiali di scherma: oro per gli Azzurri del fioretto, Usa sconfitti
Ultim'ora
Mondiali di scherma: oro per gli Azzurri del fioretto, Usa sconfitti

«Lo sviluppo urbanistico può servire all’ambiente»

L’assessore provinciale: «Gli spazi sottratti vengono poi restituiti. Non penso alla monetizzazione ma a nuove risorse naturali»

Gianandrea Zagato

Certezza politica: «Il parco agricolo sud Milano - con quei suoi 47mila ettari - non è un laccio ma un’opportunità e una risorsa». Avvertenza dettata dall’assessore provinciale all’Ambiente Bruna Brembilla ai «compagni» diessini, verdi e a tutti quelli che si fanno venire il «mal di pancia quando spunta il cognome di quel costruttore, Ligresti, che nell’area del sud Milano possiede terreni». Gli stessi che a Monza gridano allo scandalo se il cognome è Berlusconi.
Malpancisti, assessore, che vagheggiano di etiche violate per il progetto del Cerba, il centro europeo per la ricerca biomedica avanzata che è una città della scienza.
«Una realizzazione che deve andare avanti perché porta sul nostro territorio un polo di interesse europeo per la ricerca in campo biomedico ovvero un contribuito per rilanciare il ruolo trainante e di innovazione di Milano. Un’opportunità in armonia con il bene comune rappresentato dalla natura e dall’ambiente del Parco».
Come dire: lasciare costruire ma avendo in cambio un beneficio ambientale?
«Sì, ma è tutto fermo: c’è chi ancora crede che lo sviluppo urbanistico può andare a discapito della qualità ambientale e non riesce a comprendere invece che gli spazi sottratti al territorio vengono poi restituiti».
Sotto forma di aree o oneri?
«Non penso alla monetizzazione bensì ad altre aree verdi messe a disposizione dei cittadini. Voglio dire: Cerba dà qualcosa all’ambiente che sottrae con la sua edificazione e restituisce natura mettendo risorse a disposizione del “metrobosco”».
«Metrobosco»?
«È un progetto messo in piedi dal mio assessorato per la realizzazione di un grande anello verde continuo di oltre 30mila ettari sull’area metropolitana, la cui ossatura è rappresentata dalle aree naturali già esistenti».
Niente male, davvero: una corona di alberi tutt’intorno a Milano. Ma crede davvero che il sogno si realizzerà?
«Le condizioni del progetto ci sono tutte. C’è poi lo spazio e l’ossatura del parco sud. Non possiamo dunque che lavorare a questa opportunità che consente di “usare” il verde. Idea condivisa dai Comuni protagonisti nella costruzione dell’anello verde, risposta ai problemi dell’inquinamento».
Parco Sud che sembra vivere in uno stato di torpore e che merita quindi di essere rilanciato pure attraverso l’ipotesi di rimettere mano, trasformare cioè le cascine dismesse.
«Non escludo alcuna ipotesi sulla possibilità, ad esempio, di adibire vecchie cascine in residence temporanei per studenti o lavoratori. Ipotesi che il consiglio direttivo di cui sono presidente sa certamente affrontare al meglio. Non nascondo però che serve una nuova governance, che va riformata quella esistente perché, lo ripeto, il parco agricolo sud Milano non è un laccio ma un’opportunità, una risorsa».
Sostantivo, quest’ultimo, che fa paura non solo agli ambientalisti ma anche ai diessini fedeli all’urbanistica prescrittiva.
«Quella che separa le città invece di mescolarle. Roba anni Settanta, con il verde simile a francobollini che non serve affatto ai cittadini».
Be’, com’è previsto dal piano generale del territorio voluto dal sindaco Michele Faglia che il Comune di Monza sta mettendo in piedi.
«Il verde va spalmato sulla città e non scambiato per oneri di urbanizzazione. Va spalmato sulla città con aree vivibili e condivisibili dai cittadini.

Le piazzette con gli alberini non servono a nulla e a nulla serve concentrarlo in un’unica area. Sa, io penso al verde come una ragnatela che interseca la città. Se non è così, forse bisogna ripensare a quell’urbanistica».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica