La svista mondiale spedisce Rosetti dietro la scrivania

Galeotto fu il mondiale e quello strafalcione di Roberto Rosetti, spiazzato dall’assistente Ayroldi: gol dato buono all’Argentina nell’ottavo contro il Messico con Tevez in fuorigioco chilometrico. Rispedito a casa da Blatter all’istante, come si fa solo con una governante infedele, si è trovato dinanzi a un bivio: riprendere a fischiare in Italia, col credito ridotto a zero oppure cambiare mestiere. A ogni partita, a ogni abbaglio, gli avrebbero ricordato il pasticciaccio brutto di Argentina-Messico e infatti Roberto Rosetti ha accolto al volo la ciambella di salvataggio lanciatagli da Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, diventato tutore del settore dopo la partenza di Collina per l’Uefa. Così Rosetti è diventato ufficialmente vice-commissario per la serie B, con due anni di anticipo rispetto alla scadenza anagrafica della qualifica di arbitro internazionale: tutto sommato è la decisione migliore che potesse prendere. Vista anche la fumosa ricostruzione dell’episodio che gli è costato il congedo anticipato dal mondiale: lui ci ha capito poco e nessuno (né assistenti né quarto uomo) gli hanno dato una mano.
«Ho ricevuto la proposta e ho deciso di accettarla al volo» la dichiarazione di Rosetti in sintonia con Nicchi che ha negato l’evidente intreccio tra il mondiale disastroso e la scelta del fischietto piemontese di chiudere in anticipo la discussa carriera. Facciamo finta di credergli sulla parola. Il punto è che Rosetti si occuperà, con la supervisione di Nicchi, di serie B mentre la serie A è stata affidata a Stefano Braschi, ex arbitro, reduce dalla Lega pro dove, a sentire sempre il presidente dell’Aia, ha allevato un bel numero di arbitri. Sarà anche vero ma il guaio è il peccato originale di Braschi, il quale in passato è stato per qualche tempo, dirigente del Siena calcio. E allora l’interrogativo è il seguente: come la mettiamo quando il Siena salirà in serie A? Altro interrogativo: visto che Braschi veniva candidato alla serie B non sarà che è stato deciso di dirottarlo in A proprio per l’assenza del Siena e di relative polemiche? Forse è il caso che il presidente Abete intervenga in materia per stabilire, per il futuro, l’incompatibilità: se un arbitro decide di lasciare il settore per diventare dirigente di calcio, non può più tornare indietro.
A completare l’opera, Farina è stato promosso in serie C mentre Tarcisio Serena passa alla dilettanti: spazio anche a Ceccarini, il famoso arbitro di Juve-Inter ’98 (Iuliano su Ronaldo, rigore ignorato). Il ribaltone è figlio della scelta di Pierluigi Collina di trasferirsi a Nyon, Svizzera, per occuparsi degli arbitri dell’Uefa, offrendo una consulenza anche alla federcalcio ucraina. Nel frattempo Collina è riuscito nell’impresa di mettere in riga anche i giornali inglesi.

Il Sun, che aveva trasformato una sua intervista non esclusiva, in un articolo firmato dall’ex arbitro italiano, ha dovuto pubblicare la smentita e pagare una cifra destinata in beneficenza. Ben gli sta. Col pelato non si scherza.

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