Tabarez il ct triste solitario e in final

Ecco uno da prendere, subito. Luis Alberto Suàrez, 24 anni, è capocannoniere della Copa America con tre gol, grazie alla doppietta in semifinale. Facile, per carità, errore del portiere peruviano sul tiro di Forlàn, contropiede centrale per il raddoppio, però ha velocità e precisione. Dà spettacolo come gli attaccanti più noti.
Nel 2009 fu il miglior cannoniere al mondo, considerate tutte le manifestazioni, con 46 reti. D’accordo, giocava nei Paesi Bassi, non tra i campionati più qualitativi, però da sempre segna che è un piacere. Con l’Ajax una volta ne fece 6, in un 14-1 contro una squadra dilettantistica, in coppa d’Olanda. A 32 anni Forlàn non è in forma, digiuna dal gol, Suàrez raccoglie anche per lui.
Con il 2-0 al Perù l’omonimo di Luisito, ex bandiera dell’Inter, ha sciolto in un sorriso Oscar Washington Tabarez, troppo serio per avere successo anche in serie A. Al mondiale del ’90 uscì negli ottavi contro l’Italia, senza entusiasmare. Piacque al presidente Cellino che lo volle al Cagliari, un semplice nono posto lo portò al Milan, quindici anni fa. La squadra era appagata e stanca, una rovesciata di Pasquale Luiso, il toro di Sora, a Piacenza, fece crollare la sua panchina, inducendo il presidente Berlusconi a richiamare Sacchi.

Dopo la Spagna, tornò a Cagliari, esonerato dopo 4 partite.
Nell’ultimo anno ha portato l’Uruguay ai migliori livelli da 40 anni a oggi, semifinale mondiale e finale continentale. Così i suoi occhi saranno meno tristi.

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