Tagli alla cultura? No, ai privilegi dei feudi «sinistri»

Caro Granzotto, il marasma nel Pd non deve farci dimenticare che esso rappresenta ancora l’opposizione e che può contare su di un ministero ombra. Fra qualche giorno a Roma il ministro ombra per la Cultura, lo scrittore Vincenzo Cerami, ha indetto una manifestazione con l’esplicito titolo di «Emergenza cultura» per sensibilizzare il governo «che considera la cultura uno spreco». Qualche tempo fa a Torino si è tenuta una manifestazione simile chiamata «Innamorati della cultura», diretta a protestare contro i tagli alla cultura decisi dal governo. Il governatore del Piemonte, Mercedes Bresso, ha perfino dichiarato che la cultura è la sua resistenza civile alla crisi, richiamandosi evidentemente alla Resistenza con l’iniziale maiuscola e a una nuova guerra partigiana contro «i nemici della cultura», rappresentati dal governo Berlusconi.

Allora le chiedo: in che cosa consistono questi famosi tagli e che cosa verrebbe a mancare a chi, come me, è sempre desideroso di apprendere? Le chiedo inoltre se è vero che il governo consideri la cultura uno spreco, come afferma Vincenzo Cerami.

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