Taglia i fondi alla ricerca per dare trenta milioni ai Tir

La Camera approva i tre maxi emendamenti L’entità della manovra sale a 16,3 miliardi

da Roma

Con «tre fiducie tre» su altrettanti maxi-emendamenti Montecitorio archivia la legge finanziaria. Da lunedì, la palla torna al Senato. Palazzo Madama troverà una manovra ben diversa da quella che aveva approvato a metà novembre. Soprattutto per dimensioni.
Il testo approvato a settembre dal Consiglio dei ministri conteneva una manovra da 10,9 miliardi. Il passaggio a Palazzo Madama l’aveva ingrassata di altri due miliardi, salendo a quota 12,93 miliardi. Il testo votato in nottata con le fiducie (il varo definitivo, dopo gli ordini del giorno, è atteso per oggi) è salito a 16,3 miliardi. Vale a dire che la manovra complessiva è aumentata del 50% durante il passaggio parlamentare.
Prima di essere assemblati in tre maxi emendamenti gli articoli votati dalla Commissione Bilancio della Camera erano 213 (per non considerare tutti gli articoli bis, ter, quater; alcuni anche sesties). Il testo presentato dal governo era di 97 articoli. Il Parlamento lo ha aumentato del 120%. Per un totale complessivo di 1.201 commi.
Ed anche in extremis le sorprese non mancano. Fabio Mussi, ministro dell’Università e della Ricerca, ha scoperto all’ultimo momento fra i 1.201 commi, ce n’è uno che riduce di 92,3 milioni i fondi. Di questi, 87 vengono ridotti proprio all’Università. «Un suicidio», commenta il ministro della Cosa Rossa. «Tagliare i fondi alla ricerca significa alzare bandiera bianca e dichiarare sconfitta», aggiunge Ignazio Marino, presidente della Commissione Sanità del Senato. Il taglio alla Ricerca è stato fatto dal governo per reperire 30 milioni da destinare agli autotrasportatori.
In compenso, insieme al taglio alla ricerca, i maxi-emendamenti contengono misure a sostegno degli idrovolanti. Le risorse messe a disposizione per il rinnovo del trasporto pubblico locale possono essere utilizzate anche da chi intende utilizzare questo tipo di velivolo per i collegamenti con le isole minori «interessate dal pendolarismo». È probabile che gli aiuti pubblici vengano utilizzati anche per migliorare i collegamenti fra Napoli e Positano e fra la costa laziale e Ponza.


«È una finanziaria lunare che aumenta le spese, fra il 2008 ed il 2010 di 11 miliardi», commenta Giulio Tremonti nella replica alla Camera. «Al contrario - replica Antonello Soro, capogruppo dell’Unione - è coerente con il programma».

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