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Tangentopoli, il popolo del Pd contro Veltroni

Sfogo collettivo sul web dopo l’ondata giudiziaria: "Vergognatevi e rimediate". Il leader nel mirino: "Sei solo parole". Occhetto: "Non negare l'evidenza". Burlando: "Noi eticamente superiori? Mai stato d'accordo". Il Pd crolla nei sondaggi. Il feudo rosso: "Come diremo che abbiamo le mani pulite?"

Tangentopoli, il popolo del Pd contro Veltroni

Roma - Forse ha ragione Paolo, che chiede «niente più calcoli e ambiguità», perché «abbiamo bisogno di aria fresca». Tanto più che «di pizze e pizzini non ne possiamo più». Forse è Artemisia a beccare nell’orgoglio il filone giusto: «Dobbiamo rappresentare la differenza non solo a parole». Per questo «non si danno aperture di credito in bianco». Forse è Edmondo a testimoniare al meglio rabbia e impotenza, vissute in queste ore dal popolo democratico: «È quasi impossibile fare pulizia, se poi nelle liste elettorali mettiamo candidati “riciclati” da vari partiti, correnti e gruppi di potere, solo perché “portano voti”. È ora di finirla. Bisogna avere coraggio di ringiovanire». Forse dicono tutti, in parte, la verità. Forse no, si obietterà.

Di certo, la questione morale nel Pd esiste. Di certo, il terremoto giudiziario in Abruzzo, le inchieste in Campania, così come in Toscana, lanciano un allarme chiaro a chi un tempo votava Ds o Margherita e ora sostiene la leadership di Walter Veltroni. E non c’entrano nulla, in questo caso, i giudizi del Cavaliere, né le denunce dell’esponente di turno della maggioranza.

D’altronde, come si fa a pensare diversamente, quando è l’Unità, ieri, a titolare «Non facciamoci del male», modificando il vecchio, ma più che mai attuale tormentone di Nanni Moretti? E non è per fare un regalo al centrodestra che il quotidiano diretto da Concita De Gregorio pubblica pure 23 messaggi inviati dai suoi lettori, via lettera o sms poco importa, estrapolandoli dal forum su etica e politica. E così, si vede che gli sfoghi di Paolo, Artemisia o Edmondo sono la puntina dell’iceberg. Perché a chiedere «facciamo piazza pulita, ricominciamo» è anche Carla, ad esempio, convinta che «abbiamo gli strumenti per guardare avanti, perché abbiamo una grande storia». Già, ma basterà? Intanto, S. F., sempre sul giornale «fondato da Antonio Gramsci nel 1924», si augura che «il partito si rinnovi profondamente, metta fine alla confusione che lo attanaglia, affronti senza riserve la questione morale».

Rieccola, dunque, la questione morale. La stessa che spinge il segretario a prendere carta e penna e scrivere una lettera al Corriere della Sera. Una missiva, pubblicata sabato, dal titolo «Non difendiamo l’indifendibile», che non scioglie però i nodi, non rianima la base, non tranquillizza il popolo del Lingotto. Chi lo dice? Semplice, alcuni elettori vicini al Nazareno. Su un blog di centrodestra? No, sul sito www.partitodemocratico.it, in uno dei forum di discussione a cui si accede tramite link.

«Le solite parole, Veltroni», scrive chi si cela dietro il nick-name m77. «I fatti - si domanda - dove sono? Bassolino, Latorre e gli altri, stanno o no nel Pd? Ma a chi ti riferisci parlando di moralità, a noi o a voi?». Tocca poi a Uno Qualunque, nel senso che si firma proprio così: «E bravo Walter, un’altra bella letterina! Tante belle parole, tutto condivisibile ed auspicabile, a parte l’ovvietà del “non difendiamo l’indifendibile”. Bene, se ora ci volessi dire anche quello che hai intenzione di fare?», si domanda, «così, tanto per capire se alle parole per una volta seguono i fatti». Sempre sul Pd network, interviene Stefano: «Ora mi dici di non difendere l’indifendibile? Vorrei sapere perché c’è l’indifendibile». Anche perché, «chi vi ha votati ne ha piene le tasche di autocritiche - prosegue pampagallo -. Mi ricordo quelle del Pci, mi ricordo quelle del Pds, ora mi trovo addosso quelle del Pd. Ma sarà mai possibile fare qualcosa senza bischerate dalle quali doversi emendare in continuazione? Chi vi vota non è colpevole che di “buona fede”. Le colpe sono vostre! Vergognatevene e in silenzio rimediate».

«State distruggendo la “sinistra”», è la chiusura di franco4657. Che attacca così: «Purtroppo, con la vostra indecisione o, peggio, impotenza a decidere, avete permesso al “senza pudore” di dire che la questione morale è nel Pd! O tagliate, tagliamo, i rami secchi, ovvero gli incompetenti, i mascalzoni, gli attaccati alle poltrone, o ci avrete condannato alla perenne sconfitta». Per shining69, invece, la soluzione è questa: «Mai più candidature a uno come Bassolino o alla Iervolino», che considera responsabili politici per «aver ridotto la Campania a quello stato, insieme a Pecoraro Scanio».

«Noi - rimarca - di persone del genere non ne abbiamo bisogno». Va bene, ma se i diretti interessati non avessero alcuna intenzione di farsi da parte? La risposta la dà Cippalippa, via sms, stavolta al Riformista: «Bassolino non vuole dimettersi. Rosetta non gli tocca di dimettersi. Villari non capisce che deve dimettersi.

Dismettiamo la parola “dimettersi” dal vocabolario, visto che in Italia non si dimette mai nessuno?».

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