TorinoLa prima donna a vincere tre medaglie d'oro in un campionato europeo: trampolino da un metro, tre metri e sincro trampolino. L'impresa finale è arrivata ieri, in coppia con Francesca Dallapè: Tania Cagnotto ha chiuso nel migliore dei modi la sua avventura torinese, trascinando la compagna sul gradino più alto del podio nella gara che ha chiuso le cinque giornate andate in scena alla piscina Monumentale. Le azzurre hanno totalizzato 317,40 punti, davanti alle tedesche Dieckow-Subschinski e alle ucraine Fedorova-Korolyova. «Mi sono emozionata quasi più oggi che nelle mie gare - ha rivelato alla fine la Cagnotto -. In due si vive la gara più tranquillamente: condividere un risultato di questa portata con un'amica è ancora più emozionante. Le tedesche, dopo averci battuto nelle World Series, erano favorite: in Italia, però, la musica è diversa».
E suona benissimo. Per lei. Per loro. Per l'Italia dei tuffi. Che manda in archivio un'edizione storica, dall'alto di sette medaglie che superano il record di Madrid 2004. Tanto per proseguire con la sbornia di cifre, va detto che, grazie all'oro di ieri, la Cagnotto ha anche superato papà Giorgio nella collezione di medaglie internazionali: 11 a 10, pur se lui era stato capace di salire quattro volte sul podio olimpico. Dove lei, vista l'esplosione delle cinesi, non ha ancora trovato posto. Certo non è però il caso oggi di sminuire le imprese di questa ragazza dallo sguardo pulito, che ama le piccole abitudini della sua vita a Bolzano, che detesta le copertine scandalistiche e ha un fidanzato anch'egli tuffatore. Ecco, mettiamola così: se ieri Francesco Dell'Uomo fosse salito sul podio della piattaforma, la festa sarebbe stata ancor più completa. Invece un problema a un polso lo ha condizionato non poco e, dopo il secondo posto nelle qualificazioni, l'azzurro è scivolato fuori dal podio. «Mi rattrista solo il ko del Toro, del quale sono tifoso. Certo non possiamo lamentarci di quanto raccolto in piscina - è il bilancio di Giorgio Cagnotto, oggi ct azzurro -. Cominceremo subito a lavorare per i Mondiali di Roma del prossimo agosto».
Con il morale a mille, certo. E la consapevolezza di avere in casa un gioiello purissimo che potrà trascinare compagne e pubblico. Come la Cagnotto, tre ori in una manifestazione continentale li aveva vinti solo il russo Sautin, a Helsinki 2000: «È una cosa che mi fa venire i brividi - ammette lei -. Sautin è il tuffatore che stimo di più: è un onore aver ottenuto un risultato pari al suo».
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