Chiediamo spazio all'unica voce fuori dal coro, tra tanti sperticati elogi alla presentazione a Genova del libro Buono, pulito e giusto, ultima "fatica" di Carlin Petrini, onnipresente fondatore di Slow Food.
Sloow Food parla tanto di difesa dell'ambiente e biodiversità da salvare ma tace sui maltrattamenti di tanti animali, sfortunati perché saporiti, che finiscono nelle sue ricette.
Se non possiamo pretendere che tutti diventino vegetariani come noi (ma siamo già 6 milioni in Italia), ci sembra più che ragionevole cominciare a "pretendere" che gli animali "da carne" siano uccisi nel miglior modo possibile e che vengano sconsigliati (o etichettati con la scritta «nuoce fortemente agli animali») i cibi che procurano inaudite sofferenze ai soggetti che vi finiscono dentro; come il patè d'oca, il bue ed il cappone o le lumache ed i crostacei bolliti vivi, solo per citarne alcuni. E Slow Food dovrebbe farsi promotrice di una gastronomia davvero buona, pulita e giusta, cioè senza agonie e torture di animali.
Savona
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