Gianandrea Zagato
Nel mirino di Filippo Penati cè sempre Palazzo Marino. No, tranquilli, niente affaire Serravalle con telefonate a Gavio, Bersani e dintorni. Stavolta il presidente della Provincia si dedica alla politica comunale sui campi rom, a quei fortini dellillegalità che lamministrazione di Gabriele Albertini spazza via nel nome e per conto dei milanesi.
Impegno che linquilino di Palazzo Isimbardi traduce con insulti e veleni: così, secondo Penati, lassessore alla Sicurezza Guido Manca è «lo sceriffo ottuso» che segue un atteggiamento stabilito dalla giunta del centrodestra «interpretandolo con sapienza». E, attenzione, la responsabilità del problema rom è tutta «esclusivamente» alla «politica irresponsabile - e dicendo irresponsabile mi sto contenendo - di cinque anni di amministrazione Albertini e Manca». Uscita accompagnata da uno spottino elettorale pro-Ferrante: «Finché cera lui, be cera un tavolo a cui sedersi per discutere. Poi, quando non cè stato più il prefetto Bruno Ferrante, non è successo più nulla. Il risultato? Si è andati avanti con la politica dei campi nomadi mal gestiti e abbandonati a se stessi» mentre, osserva lex sindaco dellex Stalingrado dItalia, occorre «un modello di villaggi solidali con presenze contenute, che consenta il buon governo del campo».
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere: infatti, allombra della Madonnina, Palazzo Marino ha coniugato «legalità e solidarietà» come ricorda Manca. «Cè chi sta dalla parte dellordine civile e della sicurezza e chi, invece, sceglie di stare a fianco dellillegalità, del lassismo e del degrado. Cè chi tutela i milanesi onesti e rispettosi delle regole e chi no» continua lassessore alla Sicurezza, che Forza Italia ricandida al consiglio comunale. Attacco di «stampo demagogico», continua Manca: «Come provano le cronache cittadine non è mai mancato limpegno comunale per sgomberare favelas e, nel caso di via Triboniano, trasformare quellimmensa area in quattro piccoli villaggi. Quello che è mancato è stato lintervento della Provincia che su Triboniano si è mossa con colpevole e stupefacente ritardo».
Replica sottoscritta da Tiziana Maiolo che si dice «allibita» dai virgolettati di Penati e al quale suggerisce di «consigliare ai suoi amici sindaci della Provincia di ospitare un po di rom» perché il Comune di Milano continuerà «a sgomberare quelli abusivi» ovvero rispetterà «la linea dura, durissima contro chi non vuole integrarsi». Messaggio chiaro e forte che Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, completa con un numero «centotrè» cioè «le volte che il Comune ha chiesto allallora prefetto Ferrante di sgomberare le occupazioni abusive dei rom. Centotrè inviti che come risposta hanno avuto tavoli inconcludenti e con i rappresentanti dei nomadi».
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