Tanti applausi e poco scandalo nel paradiso erotico di Lehnhoff
28 Luglio 2005 - 00:00Alberto Cantù
da Salisburgo
Al solito tanto rumore per nulla. Non scandalizza alcuno la regia di Nikolaus Lehnhoff de I predestinati di Franz Schreker, anno 1918, messi in scena ieri laltro al Festival di Salisburgo con pieno successo e nessun dissenso.
Daltronde, chi si scandalizza, oggi, per un travestito quando basta accendere la tv per subirne uno «di tendenza» come Platinette? Quale frisson possono dare delle ragazze in tanga, stivali e guantoni, usi come siamo alle scosciate ballerinette tv? Tanto più che ci troviamo nellIsola di Elysium, il bordello da orge disegnato da Schreker: ambiente dove maglia della salute e pancera non sono certo abbigliamento idoneo. Quanto poi alle tre caste, inermi bambine (una era stata rapita) la cui nudità viene protetta da calzamaglie color carne, il rimando va semmai al tristissimo problema della pedofilia. Per capire langolazione di Lehnhoff occorre riassumere la vicenda secondo il libretto. Siamo nel 500. Gobbo, deforme ma dai grandi occhi scintillanti, il nobiluomo Alviano Salvago ha creato una grotta, un paradiso erotico dove non ha mai messo piede per la propria bruttezza. Lo frequentano invece i viziosi della Genova Bene che compiono orge, rapiscono e stuprano fanciulle poi date per scomparse. Solo Carlotta, la pittrice, la grande artista, sa cogliere negli occhi di Alviano un animo puro. Ma linnamoramento non dura. La donna si darà, nellElysium, al bruto Tamare dimenticando Salvago che, accusato ingiustamente di rapimenti e stupri, dopo aver ucciso il rivale, impazzirà. Morale: larte è unillusione (anche Carlotta muore) e non può riscattare la diversità. Con Lehnhoff, Alviano perde la gobba e la sua deformità diventa un fatto mentale: il travestitismo, la nevrosi ossessiva, un desolato non vivere che diventa parvenza di vita dopo che una Carlotta quasi madre lo ha messo a nudo (resta in calzamaglia) mettendo a nudo anche la sua anima e lo accetta così comè. A Salisburgo lopera è data nellex Scuola per cavallerizzi dove linfilata di archi di granito armonizza con la scena (fissa: Raimond Bauer), simbolo dun mondo della disfatta: una desolata statua di pietra dalle sparse membra dove i personaggi si arrampicano e che contiene la grotta-bordello. Alla fine la testa gronderà sangue.
Applaudito più degli altri, il direttore Kent Nagano con limpeccabile Orchestra tedesca di Berlino, mostra una sintonia assoluta col mondo di Schreker: modi flessuosi ed estenuati, accensioni ardenti, canto largo, trasparenze e preziosità decadentiste, una «bellezza timbrica» il tutto in rimando al Wagner del Tristano ma anche a Puccini con qualche spruzzata di Espressionismo e di un Impressionismo che chiameremmo «sentimentale».
La compagnia di canto è straordinaria. Il tenore Robert Brubaker è un Alviano incisivo e pure morbido, capace di restituire le sfumature psicologiche e i tormenti del personaggio. Il soprano Anne Schwanewilms, Carlotta, è limpida, sovranamente sicura negli acuti, alonata di fascino. Un torrente di bella e brunita voce, viene fuori con brutalità dal baritono Michael Volle, Tamare.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.