Tanti buoni propositi fu così anche con Albertini

Tanti buoni propositi fu così anche con Albertini

Mancavano solo tè e pasticcini. Più che un incontro tra rappresentanti di opposti schieramenti politici pronti alla resa dei conti, sembrava un rendez-vous tra vecchi amici. Impeccabile tailleur cammello e dolcevita nero per la lady ministra Letizia Moratti, collaudato look scuro Armani per il padrone di casa. Il presidente della Provincia Filippo Penati che, per l’occasione, rispolvera anche i picchetti della polizia provinciale. Alla fine è tutto un cinguettare. Un annunciare disgelo e nuove primavere tra le istituzioni milanesi. E allora? Allora Provincia e candidato sindaco promettono di andare d’amore e d’accordo. Di collaborare per risolvere i problemi di smog, traffico, verde, casa. Basterà avvicinarsi alla data del voto per vedere rispuntare i guantoni? O un primo cittadino donna potrebbe riuscire nell’impresa di sedurre il deciso ex sindaco di Sesto? Certo fu così anche ai primi tempi di Penati a Palazzo Isimbardi.

Dopo aver vissuto mesi da separato nella Cdl con l’allora presidente Ombretta Colli, Albertini tirò un sospirone di sollievo. Tanto che qualcuno insinuò anche un tradimento nel segreto dell’urna. Poi arrivarono Serravalle, rom, via Lecco, Sea, Scala, Asam. E l’amore svanì.

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