Tarantino aveva già avvertito che non sarebbe venuto al Lido

da Venezia

Quentin Tarantino aveva informato Marco Müller - e non solo lui - dell'indisponibilità a partecipare di persona alla Mostra del cinema prima che essa si aprisse. Evidentemente il direttore della Mostra ha sperato fino all'ultimo di convincerlo a venire e ha rinviato l'annuncio della defezione. Resa evidente l'altroieri dall'assenza di Tarantino alla conferenza stampa del film giapponese da lui interpretato, Sukiyaki Western Django di Takashi Miike. Dunque oggi è ancor più evidente che ieri l'errore di dare un padrino americano alla Mostra, massima manifestazione culturale italiana, per giunta in Tarantino, che nello scorso giugno era stato coinvolto in un alterco a distanza con alcuni registi (Marco Bellocchio, Lina Wertmüller...) italiani per aver denunciato le tristi condizioni del nostro cinema.

Eppure spiace che Tarantino non sia venuto a Venezia, ma non perché sono rimasti senza nume tutelare il nuovo western giapponese in concorso e i vecchi western italiani della retrospettiva; perché lo svolgimento della Mostra ha confermato che, sul nostro cinema di oggi, aveva ragione lui.

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