Tare fa felice Bologna, poi è rissa vergognosa

L’albanese dà il successo agli ospiti. Nel finale uno spettacolo da serie C: botte e spintoni, coinvolti anche Mazzone e Carmignani. Quattro espulsi

Franco Ordine

nostro inviato a Parma

Il Bologna finisce ancora per A, il Parma scivola lentamente verso il precipizio della serie B. Il verdetto, crudele e ingeneroso, del primo spareggio (si replica sabato) premia la squadra di Mazzone in gol con Tare nel primo tempo e stronca i ragazzi di Carmignani, senza i loro sodali più importanti. Non manca la rissa a far da cornice a una partita di modesta ambizione tecnica: Locatelli (con una sceneggiata) e Carmignani (con un intervento in campo che doveva risparmiarsi) danno il via al parapiglia. Farina seda il tumulto a fatica con quattro espulsioni: i due allenatori più Bucci, secondo portiere di casa, e Amoroso, in panchina dopo la sostituzione, finiscono prima sotto la doccia e negli spogliatoi. Il Bologna si ferma alla capocciata di Tare, il Parma sfiora nella ripresa il pareggio che può aprirgli uno spiraglio. Simplicio sbaglia un gol fatto a pochi attimi dal gong: pare il segno del destino.
Non c’è bisogno di scorrere l’elenco completo di Parma e Bologna per avere idea della differenza scavata da De Santis (già, proprio lo sciagurato arbitro espulso dal torneo mondiale under 20 per il peso eccessivo del suo assistente Mitro) all’ultima domenica di campionato. Senza cinque titolari, Carmignani, che pure conosce l’arte di arrangiarsi, deve schierare una squadra povera di cifra tecnica, tenuta in piedi dalla corsa e dalla voglia di non affogare. Manifesta l’inferiorità, sulla carta e sul campo. I giovanotti del Parma sottovalutano Nastase e gli lasciano tutto lo spazio possibile per un cross scodellato sulla testa di Tare. Il gigante albanese trova l’incrocio della porta di Frey con una torsione che rilucida la sua specialità. Con questo golletto all’attivo e fuori casa, il Bologna rivede la serie A e il Parma apparecchia una generosa ma insufficiente replica.
Le vicende della sfida privano Mazzone di un paio di elementi. Si arrende prima Torrisi (scontro con Ruopolo) a metà tempo, all’intervallo si defila Meghni: non è certo colpa di Legrottaglie o di Locatelli, i due sostituti, se poi il Bologna affronta tutta la seconda frazione con la mentalità di chi deve difendere il vantaggio. Il Parma si lancia in un assalto che commuove per le modalità e che invece delude per la precisione chirurgica. Un paio di collisioni in area di rigore fanno ribollire lo stadio, dei più pacifici del nostro circo. In un caso, Legrottaglie che spintona Simplicio, c’è qualche sospetto di troppo ma Farina, l’arbitro, è noto per la sua passione anti-rigorista. Bisogna che ci sia del sangue per indurlo a fischiare il penalty. Più tardi, quando Simplicio s’intrufola in area e scivola, il fischietto ligure pensa bene di ammonirlo per simulazione commettendo un altro sfondone dei suoi: non è rigore ma non è simulazione.


Un destro sporco di Camara, una deviazione di testa di Olive, una punizione di Simplicio (prodigio del portiere bolognese) e a porta spalancata un destro sporco del brasiliano Parmalat sono le cadenze che mettono qualche brivido lungo la schiena di Pagliuca: il Parma si batte secondo copione senza riuscire a schiodare lo zero che pare condannarlo già prim’ancora di giocare, sabato prossimo, a Bologna il ritorno. Allora non c’è bisogno solo di Gilardino e Morfeo, c’è bisogno di una vera impresa.

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