Targhe alterne, traffico diminuito solo del 14,5%

A dare il senso dell’inutilità delle targhe alterne, ieri al quinto giovedì di applicazione, sono le cifre. Che sono sciorinate con trionfalismo dall’Atac: «Flussi di traffico scesi del 14,5 per cento, con punte del 14,8 e tempi di percorrenza sui lungotevere scesi fino al 35,6 per cento». Diamo fiducia all’azienda e prendiamole per buone. Ebbene, l’impressione è che la montagna abbia partorito il proverbiale topolino. Un provvedimento che infatti impedirebbe in teoria la circolazione della metà del parco auto finisce infatti per incidere solo in minima parte sul flusso del traffico. Se pensiamo che inoltre le targhe alterne ieri come negli altri undici giorni di applicazione interessano soltanto la fascia oraria che va dalle 15 alle 21, ecco quindi che l’incidenza sulla mobilità è davvero minima: insomma, una giornata normale o quasi. Secondo l’Atac in circolazione ieri pomeriggio c’era il 63,4 per cento di «targhe dispari» e il 36,6 per cento di «pari», quelle che ieri dovevano restare in garage. Questo non vuol dire che un terzo delle auto ieri in strada erano fuorilegge (tra le 15 e le 17 solo 700 multe erano state elevate) bensì che sono tantissime le auto che sfuggono alle maglie del divieto perché Euro 4, perché autorizzate a vario titolo. «Molto positivo», secondo l’Atac, è il risultato del trasporto pubblico, che ogni giovedì, in occasione del provvedimento targhe alterne, è potenziato.

Il primo febbraio si è registrato un incremento nelle vendite dei titoli di viaggio pari al 18,9 per cento e del 14,1 per cento della validazioni nelle metropolitane. Le targhe alterne andranno avanti ancora per sette giovedì fino al 29 marzo. Giovedì, prossimo, 15 febbraio, resteranno ferme le auto con targhe dispari.

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