Una «task-force» per controllare i livelli di sicurezza della centrale Enel

NUOVA ORDINANZA Domani uno dei gruppi dell’impianto potrà cominciare le procedure per essere riacceso. Già domenica potranno essere effettuate le verifiche «a caldo»

Primo giorno di chiusura, ieri, della centrale Enel di Torre Valdaliga e prima riunione della task-force multidisciplinare istituita dal sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini per svolgere controlli a tappeto sui livelli di sicurezza all’interno dell’impianto fermato da un’ordinanza comunale dopo la morte, sabato scorso, di un operaio che stava effettuando un intervento di manutenzione.
La riunione di ieri è servita alla Asl Rm/F, all’Inail, all’Enel, all’Ispels e alla direzione provinciale del Lavoro per elaborare un programma di interventi di controllo e monitoraggio all’interno della centrale. E una decisione è stata già presa: già domani uno dei gruppi della centrale potrà iniziare le procedure per essere riaccesa. In questo modo domenica potranno essere effettuate le verifiche «a caldo» sugli impianti, riducendo i tempi di stop della centrale. Si tratta della sezione 3, dunque non quella posta sotto sequestro dalla magistratura dopo l’incidente, nè quella dove è in corso la riconversione a carbone. I tecnici della task-force hanno richiesto al Comune òla messa in esercizio di alcuni settori dell’impianto ritenendo per questi più produttivi i cosiddetti «controlli a caldo».
«La sicurezza all’interno del cantiere di Torre Valdaliga Nord - ha spiegato Moscherini - deve essere una priorità per garantire l’incolumità dei lavoratori che ogni giorno lavorano all’interno del cantiere. Come sindaco, da questo punto in poi, ritengo che dobbiamo programmare tutti insieme un piano di controlli efficace che possa dare la tranquillità affinché nessuno perda più la vita sul posto di lavoro. Durante il dibattito ho proposto che i controlli sui protocolli di sicurezza partano immediatamente già da oggi e nella prossima settimana si dovrà seguire un piano di interventi deciso dalla task-force tecnica, composta da Asl, Inail e organizzazioni sindacali. Questo fatto non preclude che si possa arrivare ad una riapertura dell’impianto anche prima dei 15 giorni di chiusura disposti.

Tuttavia, questa eventualità dipenderà esclusivamente dal lavoro che svolgeranno i tecnici che, sulla base del programma di interventi definito, stileranno una relazione finale che ci possa indicare la strada da seguire. Occorre ribadire, inoltre, che questo lavoro non andrà minimamente ad inficiare l’indagine della Procura».

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