Tassa occulta La corruzione? Costa 1000 euro a ogni italiano

La corruzione è una tassa occulta che costa all’economia e ai cittadini italiani tra i 50 e i 60 miliardi di euro. Un obolo di circa 1000 euro a testa per ogni italiano, neonati compresi. È una stima ritenuta attendibile nel primo rapporto al Parlamento del Servizio anticorruzione e trasparenza (Saet) che fa capo al Dipartimento della funzione pubblica. Tra le prime cinque regioni, per numero di denunce di reati legati a fenomeni corruttivi - da quanto emerge dal Rapporto che è aggiornato al 2009 - compaiono ben quattro regioni del Sud (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Al Nord, la Lombardia. «Della corruzione - si avverte però nel Rapporto - misuriamo solo una parte»: quella scoperta che rappresenta l’iceberg che emerge. «Non misuriamo invece la parte più consistente», cioè «quella che c’è e che non si vede e non si scopre. Questa è ancora più difficile quantificarla. Così come mancano dati per misurare effettivamente se dai tempi di Mani pulite ci sia stata un attenuazione o addirittura un incremento di questa forma di malcostume sociale ed economico. In tempi di crisi economica, la corruzione diventa ancora di più fattore di allarme. L’ultimo risale a due mesi fa. A lanciarlo la Corte dei conti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel 2009, le denunce alla Guardia di finanza per reati legati alla corruzione sono cresciute del 229 per cento e quelle per concussione sono aumentate del 153%.

«Il fenomeno - ha affermato lo scorso 17 febbraio il Procuratore generale della Corte, Mario Restuccia - per quanto riguarda i reati di corruzione, concussione e abuso d’ufficio continua a presentare carattere di gravità».

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