"Tassa Soru", la protesta dei tartassati: "Chi va in vacanza spenda il meno possibile in Sardegna"

"Tassa Soru", la protesta dei tartassati: "Chi va in vacanza spenda il meno possibile in Sardegna"

Continuano ad arrivare al Giornale.it le e-mail sulla "tassa Soru" per protestare contro la tassa patrimoniale sulle seconde case che colpisce solo i turisti "non sardi" e nell'ultima versione approvata dalla regione, anche i sardi non più residenti nell'isola, ma emigrati "in Italia". La maggior parte dei lettori sottolinea la sostanziale iniquità di questa tassazione voluta dal governatore Renato Soru e dalla maggioranza di centrosinistra, Ds in testa. 

Queste sono tasse contro i sardi
Sono un imprenditore sardo che opera nel campo della comunicazione. Vedo ogni giorno i migliori professionisti del nostro settore emigrare verso nuovi lidi. Ricevo ogni giorno curricula di giovani neolaureati accompagnati da struggenti lettere di accompagnamento... cercano lavoro. Saremo costretti a rinunciare alla nostra terra per andare ovunque con un unica speranza: lavorare. Al resto sta pensando Soru. Si erge a paladino della giustizia a difesa dei poveri e degli oppressi contro i ricchi oppressori. Ma la verità è solo una vogliono farci diventare Soru dipendenti. La sua strategia a me sembra chiarissima, un cocktail di demagogia e false prospettive, l'annientamento della libera iniziativa, cosi saremo costretti ad andare a chiedere lavoro a "loro"... e chissà cosa vorranno in cambio. Quelle di Soru sono tasse inutili, le peggiori, quelle che tassano il patrimonio e non il reddito. Le tasse di Soru sono quelle che scoraggiano anche i più grandi amanti della Sardegna, sono le tasse che mortificano i nostri emigrati, sono le tasse che i turisti non capiranno, sono le tasse contro la nostra isola. Le tasse contro i sardi.
Raffaele Noce (Sassari) e-mail

Potremmo smettere tutti di andare in ferie in Sardegna
Dopo aver sentito che dal 2008 i turisti dovranno anche pagare la tassa di soggiorno da 1 a 2 euro a discrezione dei comuni, anche se ospiti di amici o parenti, sono meravigliato che i sardi non abbiano ancora fatto una rivoluzione defenestrando Soru ed i suoi. Agli amici sardi vorrei ricordare che se "in Italia" dovessimo applicare per reciprocità lo stesso trattamento, verrebbero a trovarsi completamente isolati. Noi infatti ci rechiamo in Sardegna in vacanza e quindi possiamo andarci o recarci altrove, in genere i sardi vengono sul continente per lavoro, cura, affari. Vivo a Trieste, ho un'età avanzata ed ho visto cosa significa vivere con un confine che divide la propria regione dalla Madrepatria.
Graziano Fabio e-mail

Non merita che disapprovazione.
Claudio Billo (Lonigo, Vi) e-mail

Serve un'adeguata risposta alle prossime elezioni
Ci auguriamo in tanti che i sardi nelle prossime votazioni politiche o amministrative sappiano dare un'adeguata risposta a questo novello Robespierre utilizzando la parte più rigida dei loro scarponi.
Lettera firmata e-mail

Assurdo non incentivare una risorsa
Certo che per affossare una regione come la Sardegna ce ne voleva... Ma come fa uno a pensare di colpire l'unica risorsa che ha a disposizione? Qualsiasi studente al primo anno di economia o qualsiasi persona di buon senso sa che quando una cosa funziona bisogna incentivarla, non tassarla. Quest'idea è veramente assurda, forse soltanto Visco avrebbe potuto pensarci.
Andrea Pestalozza e-mail

Tasse che si basano sull'invidia sociale
Nessuno si è mai domanadato il perchè di queste tasse? Tutti si lamentano per la loro piccola casa in Sardegna. I sardi che lavorano sodo trovano questa legge assurda, come il resto dell'Italia. Prima che crolli tutto in questa isola tanto bella e conosciuta in tutto il mondo bisogna fare qualcosa. Non ho immobili in Sardegna ma sono contento per chi ce li ha. Le persone di sinistra sono cadute nella trappola dell'invidia sociale, arrivando a pensare "anche i ricchi piangono".
Francesco Festa e-mail

Per favore, non offendete il popolo sardo
Io da sardo che vive nel "continente", posso sicuramente dirvi che lavorando tra Milano e Roma e pagando in ambedue queste città un affitto, posso sostenere che né a Roma, né a Milano gli affitti e le tasse sugli immobili sono congrui con il servizio offerto, ma nonostante ciò nessuno offende milanesi e romani o di qualunque altra città si parli. Vorrei sapere il motivo per il quale invece in questo caso si debba offendere il popolo sardo, un popolo con tradizioni e valori antichi che ancora oggi caratterizzano le nostre genti. Qualcuno dovrebbe studiare la storia d'Italia per apprezzare anche in termini di sacrifici umani lo sforzo dei sardi durante le guerre. Qualcuno di voi è mai sceso in piazza a reclamare i diritti di una popolazione isolata per mezzo secolo grazie al cartello delle compagnie di trasporti? Sicuramente no. Detto questo, la tassa imposta dal governatore è ridicola ma è il sintomo dello stato di salute in cui questa parte politica ci ha gettato. Una tassa che colpisce i piccoli risparmiatori italiani, sardi compresi anche se a qualcuno questo dispiace, e che sicuramente porterà forti ripercussioni.
F.M. e-mail

Facciamo pagare di più ai politici
Perché non si adottano gli stessi metodi di Soru anche in continente? Di sardi da spennare ce ne sono molti, forse più dei turisti che si recano in Sardegna. Poi si potrebbe far pagare molto di più ai politici, visto che intascano annualmente molti soldi in più rispetto al turista medio che si reca in Sardegna, dopo aver risparmiato per un anno intero.
Domenico Langellotti e-mail

Tassa etnica? Rifacciamo lo sciopero del turista
Da “Voglio vivere” anche quest’anno una protesta e una proposta: mentre stanno arrivando da tutta l’Italia le iscrizioni all’associazione nazionale “Voglio vivere“ e ci risulta siano migliaia e migliaia gli Sms inviati contro Soru per il passaparola, riproponiamo anche quest’anno, come già fatto a giugno del 2006 lo sciopero del turista. Infatti, l’associazione “Voglio vivere” si batte contro la famigerata “tassa Soru” nascosta sotto mentite spoglie di “tassa sul lusso”, tassa che la maggioranza credeva addirittura che non fosse più da pagare. Grazie al tam tam da parte di tutti i proprietari di seconde case le nostre iniziative si stanno divulgando a tutti gli interessati Contro la tassa Soru, ritorna lo sciopero del turista. Disertiamo ristoranti, bar ma soprattutto i negozi. Non lasciate un solo centesimo in Sardegna. Complimenti Soru! Anziché ascoltare solo le associazioni tutte schierate a suo favore, forse sarebbe stata cosa più saggia ascoltare ancor prima di emanare la legge nel 2006 Anna Massone presidente del coordinamento di associazioni “Voglio vivere”, portavoce di migliaia di cittadini italiani, che ribadisce: non vendete le vostre case: sarebbe per voi solo un danno economico; non disertate la Sardegna, ma andate da loro con le auto stracariche di tutto cio’che puo’servire per il periodo della vostra permanenza e se rimarrete per periodi molto lunghi attrezzatevi con amici o parenti per l’invio del necessario tramite corriere: non comprate nulla nemmeno la carta igienica; non andate in ristoranti; non andate nei bar; non utilizzate nessun servizio; approffitatene per fare una vacanza di relax – mare e riposo.
www.vogliovivere.it

Peccato, andrò in vacanza in un altro posto
Mi spiace molto per i Sardi, quest'estate avevo intenzione di trascorrere le ferie nella bellissima Sardegna, ma a causa di chi governa la regione ho deciso di andare altrove. Una domanda: perché i Sardi non lo cacciano, sono forse autolesionisti?
Giovanni Epifanio e-mail

L'economia turistica non si fa girare con le tasse
È scandaloso. L'economia turistica di un territorio (che è l'unica vera risorsa della Sardegna) non si fa girare con le tasse, ma con gli incentivi al turismo, che normalmente sono rappresentati proprio da riduzione delle tasse e da agevolazioni fiscali sia per gli operatori che per i vacanzieri. Ed intanto la Spagna, la Grecia, la Francia, la Croazia ed i Paesi nordafricani che si affacciano sul Mediterraneo ci sguazzano.
Marco Blei (Milano) e-mail

Sardi, ribellatevi finché siete in tempo
Penso che i Sardi non si siano resi conto che, visto che l'unica fonte per vivere è rimasta il turismo, se non si ribellano in fretta a Soru e tutta la Regione Sarda, nel giro di pochissimi anni dovranno ritornare alla pastorizia.
Lettera firmata e-mail

"Cittadinanza italiana" anche a noi sardi
Con la cancellazione dell'esenzione dalla "tassa Soru" ai nati in Sardegna, è stata concessa la cittadinanza italiana anche a noi sardi non residenti. Grazie governatore Soru.
Marco Locci (La Spezia) e-mail

Fanno il possibile per mandare via i turisti
Sono un amante della bella Sardegna dove vado ogni anno. Avevo l'intenzione di comprare una casa ma ormai il sogno è svanito. Il dottor Soru e la Sua maggioranza fanno da tempo tutto quanto è possibile per mandare via noi turisti.
Xavier S. Savides (Ginevra) e-mail

Stavamo per comprare casa: ma lo faremo in Corsica
Siamo quattro famiglie che frequentiamo la Sardegna da anni e proprio quest'anno, dopo varie valutazioni, stavamo per firmare un compromesso per quattro piccoli appartamenti a Palau. Visto l'andazzo in corso siamo tornati sui nostri passi e ci siamo fermati in Corsica dove ,tra l'altro, abbiamo scoperto che risparmieremo sia sulla cifra di acquisto, sia sui costi di gestione e di viaggio.
Alberto Monguzzi e-mail

Mai stato in Sardegna, ma ora non ci andrò più
Io in Sardegna non ci sona mai stato e ho fatto vacanze in tutto il mondo. E' pur vero che perché sia in vacanza anche mia moglie siamo sempre stati in alberghi o in crociere, ma il solo concetto di punire il turismo mi fa pensare che anche negli hotel vi sia l'idea che il cliente sia un rompiscatole da spennare. In 57 anni non sono mai stato malato per non aver visitato la Sardegna e, a questo punto, ho deciso che non ci andrò neppure in futuro.
Angelo S. e-mail

Come una moglie costretta a prostituirsi
Il signor Soru mi fa pensare a un tizio che ha una moglie bella e vuole approfittare facendosi pagare per farla vedere. Povera Sardegna, ti hanno fatta prostituire.
Alessandro e-mail

E se tassassero i sardi in vacanza nel continente?
Propongo una tassa analoga per tutti i sardi residenti in Sardegna e con seconda casa nel continente e anche una tassa di soggiorno per chi, sardo, viene in vacanza sulla terraferma. Soru non potrà dire che si tratta di un'ingiustizia e allora, finalmente, i sardi lo manderanno a casa.
Lettera firmata e-mail

Ingiusto punire chi, coi sacrifici, si è comprato un monocale Ovviamente sono sconcertato da una tassa del genere, sono ligure e mi piacerebbe sapere come gli Italiani, compresi i sardi, reagirebbe a una tassa equivalente imposta dalla regione Liguria. Posseggo una casa in Sardegna sin dal '69 e mi ritengo un pioniere che altro non ha fatto se non aiutare questa regione ad uscire dall'arretratezza e dalla fame. Il livello qualitativo della vita in Sardegna è senza dubbio uno dei migliori in Italia, eppure il governatore rivendica diritti assurdi. Cosa dovrebbero dire gli operai del nord che lavorano in condizioni drammatiche (inquinamento, traffico, costi impossibili, delinquenza etc.etc.) per produrre i beni che i Sardi consumano in tutta tranquillità in Sardegna, respirando aria buona e mangiando cibi più sani di quelli offerti nelle grandi metropoli operose del paese? Alcuni di questi con anni di sacrificio si sono comperati il monolocale per poter passare le loro meritate vacanze. Soru li calpesta, alla faccia della equità sociale e dice "lavora duramente e fammi star bene perché sei un poveraccio "continentale ed io te lo impongo".
Giorgio L. e-mail

Auguriamoci che quell'esempio non venga imitato
E poi criticano i leghisti e i padani: c'è solo da augurarsi che alle altre amministrazioni regionali non venga in mente di adottare la stessa interpretazione della definizione "socialismo".
Stefano e-mail

Noi figli aiuteremo i genitori anziani a pagare
I miei genitori all’eta di 70 anni si sono comprati la casa in Sardegna Dove passare (anche per ragioni di salute di mia madre) 4/5 mesi all’anno. Il tutto dopo aver mantenuto dopo mille e mille sacrifici 8 figli (io sono l’ultimo). La casa è meno di 60 metri quadrati… e dobbiamo pagare 900 euro come tassa del lusso. Se uno ha soldi secondo voi si compra una casa di 55 metri quadrati? E poi la Sardegna (che personalmente adoro) perché dovrebbe “valere più dell'isola d'Elba, della Sicilia o del Piemonte? Nel nostro caso è l’ennesima tassa che mette in difficoltà la nostra famiglia. Probabilmente noi figli mettendo cento euro a testa aiuteremo i nostri genitori, ma francamente mi sembra una stupidaggine.
Andrea Di Nicolò e-mail

Tassa "sovietica"
E' una vergognosa tassa di tipo sovietico ma, sopratutto, è incostituzionale! Cosa dobbiamo fare per non pagarla?
Gianni Novello (Lodi) e-mail

Tassa estesa anche ai sardi emigrati e non residenti
Il bello è che nella finanziaria del 2007 la tassa sul lusso sulle seconde case viene estesa anche ai sardi emigrati e non più residenti in Sardegna. Quindi anche sull'eventuale casa che hanno ereditato. Oltre alla tassa sul lusso non dimentichiamo che il "governatore" ha già vietato di costruire a una certa distanza dal mare, per cui interi paesi e cittadine sono a sviluppo zero. Ma un politico che attacca e deprime settori trainanti come il turismo e l'edilizia come fa a spiegare poi il tasso di disoccupazione e la crisi che chiaramente non manca. Per fortuna che ci sono persone che guardano avanti e la mattina si alzano per andare a "zappare" e produrre anche controcorrente. Comunque non vediamo l'ora che questo signore vada a casa. Qualcuno in passato diceva che la Sardegna era occupata da stranieri ora, tanto per usare un termine conosciuto, la Sardegna è stata sequestrata legalmente. Libertà. Forza Paris Mandiamolo a casa.
Antonio Canu Milano e-mail

No alle polemiche a senso unico Mentre ribadisco, da sardo, la mia avversione alla "tassa Soru", ho l'impressione che alcuni lettori stiano perdendo di vista il vero obiettivo delle loro giuste lamentele. Mi riferisco ad alcune e-mail in cui si ipotizza una tassazione extra sui ticket per i sardi che si recano in "continente" per curarsi o un a tassa di soggiorno per i turisti sardi et similia e quelli che lamentano il fatto che ci siano agevolazioni sulle tariffe dei trasporti via mare e aerei. Premesso che a Venezia, tanto per citare un esempio, i locali godono di prezzi particolarmente agevolati alla stessa stregua dei sardi, vorrei chiedere a questi signori: che cosa direbbero se potessero entrare in autostrada solo una volta al giorno e ad una certa ora (arrivando al casello due ore prima della partenza) prenotandosi parecchi giorni prima e pagando anticipatamente e marciando a 33.336 Km/h (pari ai 18 nodi delle navi) come succede ai sardi che devono recarsi in continente o rientrarne, pagando, inoltre, a parità di km percorsi delle cifre non certo paragonabili al costo dei pedaggi e del combustibile impiegato? Per quanto attiene poi alle tariffe agevolate ricordo che chiunque, usufruendo delle promozioni delle varie compagnie di navigazione (aperte a tutti) può ottenere delle tariffe migliori delle agevolazioni concesse ai sardi: io stesso per Pasqua ho optato per una di queste risultata meno costosa di quella "sarda".
Marco e-mail

Anche noi federalismo fiscale alla sarda
Se la Sardegna attraverso il suo presidente può tassare a suo piacimento i turisti, significa che li è già in vigore il federalismo fiscale. Bene facciamolo anche noi. Se quel signore vuole spennare gli italiani faccia pure basta non andarci più. Ci sono tanti altri paesi più ospitali e meno esosi. Io sono già alcuni anni che non vado in Sardegna, con i soldi che ti chiedono per l'affitto di un appartamentino più il viaggio più i trasporti, da altre parti fai una vacanza completa risparmiando un bel 40%, e sei trattato benissimo, non sento la nostalgia di quel posto.
Luigi e-mail

Pago a malincuore, ma spendere il meno possibile nell'isola Non tutti quelli che hanno un casa in Sardegna sono milionari. Sono un' impiegata con uno stipendio di 1.000 euro al mese, ma con mio marito,( anche lui lavoratore dipendente), abbiamo deciso che avremmo fatto volentieri un sacrificio pensando al futuro, e abbiamo acquistato 5 anni fa, un monolocale di 40 mq, investendo risparmi e tfr, e non abbiamo ancora finito di pagare. Ritengo che 40 mq non rappresentino un lusso sfrenato. Io dovrò pagare tutti gli anni 900,00 euro oltre all' ICI che è già alto, Tarsu ecc. Se devo pagare pagherò a malincuore, è chiaro che cercherò in tutti i modi, durante i miei soggiorni in Sardegna di fare girare il mio soldo il meno possibile, una sorta di sciopero del turista che spero facciano in molti, visto che in molti siamo. Così come sta succedendo per il settore nautico che comincia a risentire degli effetti negativi della tassa sulle barche, a breve anche l'indotto che gravita intorno alle abitazioni nei centri turistici, comincerà risentirne in maniera negativa, e per questo i Sardi dovranno ringraziare il buon Soru. Vorrei anche ricordare a Soru che qui in continente non facciamo discriminazioni verso i Sardi che vengono a studiare, lavorare, e a curarsi nei nostri ospedali, o che acquistano una casa.
Dato che questa tassa dovrà essere versata ogni anno, chiedo a Soru, tutti questi denari che entreranno nelle casse della regione come ha intenzione di investirli, porteranno benefici a Sardi e non? O è solo un dispetto che ci fa perchè crede che, solo perchè abbiamo comprato una casa nella " sua " regione siamo tutti parenti stetti di Berlusconi?
Elisabetta (Milano) e-mail

Dottor Soru, faccia pagare chi ha fatto case abusive
Poco prima delle ultime elezioni amministrative un vicino di casa sardo ha rialzato un piano della sua bitazione nel centro storico di un bel paesino turistico. Gli chiedo: "Ma il permesso? I controlli di staticità dell'edificio? il progetto?". Risposta: "E quando mai... tanto siamo in campagna elettorale, vengono a chiedere voti, posso fare quello che voglio, è la terza volta che faccio ampliamenti e modifiche...". La casa è a 100 metri dal Comune, ma nessuno vede, sente o parla. La morale: chiedi ai continentali che non votano, ma guai a far pagare gli abusi dei sardi (o dei continentali... ma dipende dai casi per la verità). I sardi votano, a volte reagiscono anche come sa bene qualche sindaco finito sulle prime pagine dei giornali. Soru ha imparato bene la lezione. In altri tempi il velista D'Alema l'avrebbe definito "cacicco" della polilitica.
A.T.B. (Milano) e-mail

Risposta al signor Lorenzo Citi: il ricorso esiste
E' il N. 91, depositato il 13 luglio 2006 e promosso dal presidente del Consiglio dei Ministri contro la Regione Sardegna per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della legge 11 maggio 2006, N.4. E' stato pubblicato sul Buras della Sardegna il 28 agosto 2006.
Cristina Wenk (Milano) e-mail

Lusso? Aspetto l'acqua potabile da 25 anni
Sono venticinque anni che attendo l´acqua potabile per la mia casa di Torre dei Corsari in Sardegna! Sembra tanto? Sembra un´ esagerazione ? Eppure la mia casetta non è abusiva, anzi! Fa parte di una lottizzazione "autorizzata" dal Comune di Arbus (amministrazioni prevalentemente rosse, e quindi attente ai diritti del popolo!). Per essa sono stati pagati persino i costi per il riconoscimento dell'abitabilità, e tali denari sono stati richiesti e riscossi. Mi è stato recentemente, ma ufficiosamente, detto che in realtà, mancando un requisito così importante, la mia casa non avrebbe le caratteristiche necessarie per tale riconoscimento. Ora pare che invece abbia addirittura quelle del "Lusso", ma si intende solo ai fini di questa nuova tassa, perché la realtà è ancora la stessa. Sempre a proposito dell'acqua è da notare anche il pregevole machiavello Comunale per cui l'acqua la si deve pagare comunque in misura almeno forfettaria, e quindi non direttamente proporzionale ai consumi, quindi anche se non ci siamo, e ciò malgrado essa non sia potabile , spesso sporca, e malgrado l'erogazione avvenga una volta la settimana o peggio ! E' così che ho cominciato a fare le mie vacanze in Turchia e in Paesi del terzo mondo, per giunta risparmiando. Salutatemi la Sardegna...
C. Alessandrino e-mail

Se la Lombardia facesse come Soru... povera sinistra
Ma perché quando la Lega in Regione Lombardia propone priorità favore dei cittadini residenti nella mia regione, ove si assiste a migrazioni di massa per accedere ai nostri perfettibili ma accettabili servizi, si scatena la consueta canea a base dell'oramai ritrito rosario d'insulti "razziofobi" mentre se Soru, oltretutto con gesto di evidente tafazzismo (verso i suoi corregionali, non verso se stesso, il proprio patrimonio e gli appannaggi garantiti dalla carica) applica la stessa logica penalizzando i non sardi è un equilibrato governatore che si batte per la sobrietà dei costumi ed il radioso futuro del socialismo?
Adolfo Fusar Poli (Crema) e-mail

Tassa da repubblichetta delle banane
Si tratta di un'alchimia tributaria di facile concepimento, atteso che si sostanzia nell'esercizio tipico della sinistra di governo: metter la mano nella tasca del cittadino per incrementare l'entrata e, in contemporanea, coprire la sempre crescente spesa pubblica. Di fatto, niente di nuovo sotto il sole! Ha ragione da vendere chiunque si indigni e protesti per questa "scempiaggine amministrativa" il cui unico esito sarà la fuga del turista medio dalla nostra Isola, con buona pace della "sinistra da salotto" col portafoglio pieno e la casa sulla mare, oggi impegnata a sostenere il nostro Governatore bocconiano in queste scelte da republichetta delle banane! L'augurio, a questo punto, è che anche in Italia inizi a spirare il vento francese e che si intraveda all'orizzonte un Sarkozy italiano che dia il benservito a Prodi ed a tutti i suoi cloni locali.
Antonio Appeddu Olbia (Sardegna) e-mail

Esproprio a mezzo fisco Non potrò mai comprami casa in Sardegna ma per questo non sono dispiaciuto ne invidioso per chi se lo può permettere. Il senatore americano Barry M. Goldwater sosteneva che un modo per "socializzare" e limitare la libertà umana, negando uno dei principali precetti della legge naturale, è negare all'uomo stesso il diritto al godimento e all’uso della sua proprietà. I collettivisti hanno imparato che nelle nazioni industrializzate dell'Occidente non è necessario "socializzare i mezzi di produzione" perché puoi farlo anche attraverso la tassazione della proprietà. Hanno mutato la loro strategia. Hanno compreso che in alcuni casi non sono necessari "espropri proletari" , ma che la proprietà privata può essere confiscata per mezzo delle imposte nella eguale misura e quindi arrivare lo stesso all'obbiettivo prescelto, cioè il socialismo. Hanno compreso che l’individuo può essere posto alla mercé dello Stato non soltanto facendo dello Stato il suo datore di lavoro, ma spogliandolo dei mezzi per provvedere ai suoi bisogni personali e dando allo Stato. Il resto è storia quotidiana, ahimè! Proviamo a chiedere al Governatore della Sardegna se sarebbe disposto a "socializzare" con noi il suo patrimonio.
Luigi Zangrandi e-mail

Villetta a Palau
Sono propietario di una villetta a Palau dovrei pagare per 66 metri oltre all'ici di 700 euro all'anno anche questa trovata della tassa Soru di altri 1500 euro all'anno. Ho sentito dire che c'é un ricorso presentato alla Corte costituzione di anticostituzionalità della legge, è vero?
Lorenzo Citi e-mail

Lusso? In cambio strade orribili e spiagge tenute malissimo

Come molti di quanti hanno scritto, ho eletto la Sardegna come paradiso pesonale per le mie vacanze, comprandomi dopo anni di campeggi, alberghi o case in affitto, una piccola casa (38 mq), in uno splendido luogo, lontano dalla confusione della Sardegna mondana. Frequento l'isola anche fuori dai periodi di vacanza, e in oltre 20 anni ho stretto amicizie con molti isolani, che sono al pari mio attoniti dall'operato del Governatore. Quando si Legge di questa tassa non mi spiego perché si dovrebbe pagare, e per quale lusso si dovrebbe pagare. Chi ha girato la Sardegna, sa bene che la viabilità è a dir poco precaria, la segnaletica stradale sia orizzontale che verticale è mancante o crivellata di colpi d'arma da fuoco (manco fossimo a Beirut), nel mese di luglio e agosto poi tutti i comuni costieri fanno pagare per parcheggiare le auto nei pressi delle spiagge, anche se sono pressoché desolate e prive di ogni servizio, quando poi non sono a pagamento scorpi con una bella multa che nell'area era vietata la sosta, che alcuni servizi essenziali come l'acqua spesso è razionata, ogni angolo appena fuori dalla vista è pieno di pattume o macerie. La scorsa settimana girando per l'entroterra, quindi in aree non tipicamente frequentate da turisti percorrendo la strada da Tempio Pausania a Sorso (40 km forse, non di più), ho contato ben 25 frigoriferi abbandonati sul ciglio dellla strada, è una vergogna! I turisti pagano già la tassa sul lusso se vogliono recarsi in Sardegna, le ultime azioni del signor Soru sono chiaramente una lesione della libertà e una vessazione verso chi negli anni ha portato benessere e reddito per i residenti, chiedendo in cambio la possibilità di trascorrere qualche settimana all'anno in tranquillità in un posto con un mare incantevole.
Maurizio Alberico (Milano)

Volevo comprar casa, ma ora rinuncio Era nei miei programmi acquistare un piccolo appartamento (anche non vicino al mare) per poter trascorrere dei periodi di vacanza in questa isola; dopo una vita di lavoro e con l'amicizia di alcuni sardi conosciuti con la mia attività di agente di commercio. Il mio principio era che almeno i soldi rimanevano in Italia. Al bando tutto, la Sardegna ed il suo emerito rappresentante possono vivere anche senza i miei denari, non metterò piede in questa terra finché a governarla saranno politici di questo genere.
Carlo Padovan e-mail

I negozianti sardi protestino Avendo letto le e-mail dei proprietari di seconde case ho riscontrato un "malumore" molto condiviso. Considerato che anche i commercianti sardi sono un tantino depressi anche loro, bisognerebbe stimolarli a uscire dai negozi o dalle altre attività per sostare giornalmente sotto la Regione Sardegna per protestare insieme ai proprietari di seconde case che in questi giorni stanno ricevendo l'iniqua e vessatoria tassa Soru. I negozianti sardi se non agiscono finiranno: primo per avere ulteriori danni economici dal turismo delle seconde case; secondo inevitabilmente si renderanno, non protestando, partecipi di una tassa che tutti ritengono vessatoria.
Alfredo Guerrieri e-mail

Supertassa sulla vendita dell'immobile: un conto da brivido Non enumero le varie ragioni di incostituzionalità della tassa, già elencate dal Governo nel ricorso presentato contro la Regione Sardegna nel luglio scorso e che verrà discusso presumibilmente a settembre. Vorrei osservare che una pubblica amministrazione che abbia un minimo di rispetto nei confronti dei cittadini dovrebbe differire il pagamento della tassa a sentenza emessa. Personalmente a giugno non pagherò, riservandomi eventualmente di farlo con un ravvedimento operoso successivamente alla sentenza. La sanzione comminata in caso di ravvedimento dovrebbe essere un quinto dell'imposta stessa, che per altro, nella discussione della Finanziaria che avviene in questi giorni, è sensibilmente ridotta. Segnalo inoltre a coloro che pensano di risolvere il problema con la vendita del proprio immobile che ciò non sarà semplice e avverrà a patto di scontare una tassazione molto elevata.
1°- Se l'attuale proprietario ritiene insostenibile il pagamento della tassa, non si vede perché dovrebbe trovare qualcuno disposto ad accollarsi serenamente il suddetto balzello.
2°- Sottopongo l'esempio di tassazione sulla plusvalenza relativo al mio immobile, tenendo conto che, secondo le nuove norme che regolano le compravendite tra privati, non è più possibile dichiarare il solo valore catastale, si dichiara il valore reale pagando le imposte di registro sul valore catastale.
Acquisto nel 1982, valore dichiarato 53.000.000 lire; vendita ipotetica nel 2007 a 250.0000 euro. Valore rivalutato secondo Istat 82.000 euro - differenza 168.000 euro - imposta 33.600 euro, dico trentatremilaseicento. Non è il caso di commentare.
Cristina Wenk e-mail

Ebbene, anche i ricchi piangano...
Costui è della stessa risma di quelli che... "anche i ricchi piangano". Quale pensionato, avendo un reddito lordo che si aggira a circa 30.000 euro, rientro nella categoria dei ricchi. Però sto ancora cercando dove si trova la barca che dicono che io abbia.
Lucio Ronco e-mail

Per la sinistra siamo polli da spennare
Questa tassa sul “lusso” è semplicemente stupida. Chi di soldi ne ha a bizzeffe se ne frega. Altri che amano il mare nostrum senza essere straricchi cercano soluzioni alternative. Quanti piloti di piccoli aeroplani di aviazione generale avranno preferito Bastia alla Sardegna a causa della tassa? E chi ha scelto di acquistare una casetta in Sardegna per passarvi la vecchiaia pur mantenendo un legame con, diciamo, la Lombardia (altra casa), deve essere considerato un pollo da spennare? Ma via, questa sinistra fatta di ricchi (leggere lo splendido articolo firmato Ostellino sul Corriere), non capisce che la gente lavora duro ed è contenta di farlo, ma con un adeguato ritorno. La Francia lo ha capito ed ha votato Sarkozy!
Roberta Fischer e-mail

E se rivendi la casa la regione vuole il 20% sulla plusvalenza
Siamo una coppia di coniugi che hanno ristrutturato un appartamento in un antico edificio umbertino in stato di completo abbandono. Avendo per primi investito per rendere bello ed abitabile l’appartamento, altri acquirenti, visto il risultato, si sono presentati e in breve tutti e sei gli appartamenti sono stati riadattati: abbiamo rifatto la facciata, le scale, messo l’ascensore. Abbiamo contribuito alla rivitalizzazione e al decoro del centro storico di La Maddalena, usato professionisti e imprese locali portando benessere. Insomma non abbiamo utilizzato un metro di territorio in più di quanto già non esistesse da duecento anni almeno, alimentiamo un turismo rispettoso e consapevole, che porta ricchezza all’isola. Il risultato è che paghiamo una esagerazione di tassa annuale per di più incrementata del 20% perché tutto il centro de La Maddalena è sul mare. Non vogliamo furbescamente prendere la residenza a La Maddalena, come consigliava Soru, in quanto abbiamo bisogno dei servizi della usl dove risiediamo per la maggior parte dell’anno. Ci è però venuto in mente che potremmo dichiararci figli illegittimi di una persona sarda. Che ne dite? E' profondamente iniquo che chi ha la seconda casa in Liguria, in Veneto in Romagna in Sicilia giustamente paghi solo l’Ici, mentre chi ce l’ha in Sardegna sia tartassato in questo modo. Mi pare inoltre incostituzionale che i nati in Sardegna ed addirittura i loro figli siano esentati. Trovo da furbastri inoltre colpire solo chi non è chiamato a rieleggerti o meno nella successiva tornata elettorale. Qualcuno mi potrebbe spiegare, posto che la finalità della tassa sia, come dichiarato, una specie di risarcimento per lo sfruttamento del territorio, perché questo sfruttamento si determina e va colpito solo quando chi lo attua è un "non sardo"? Forse che le orribili costruzione abusive realizzate dai residenti (anche a La Maddalena) e ampiamente tollerate e quindi condonate sfruttano e deturpano meno il territorio? Non parliamo poi della reintroduzione di una specie di pesantissima Invim regionale del 20% sulla ipotetica plusvalenza in caso di cessione. Che ne dite?
E.d.P. e-mail

Gabella dannosa, i sardi riflettano
Già l'anno scorso mi sono trovato a discutere con amici su questa assurda tassa. Alcuni dei miei interlocutori sostenevano che era una tassa giusta, che avrebbe fatto "pulizia" dei tanti cafoni che in estate andavano in Sardegna a farsi vedere. Immaginate la reazione di chi come me, ritiene che la libertà sia un bene primario. Sentedomi dire una stupidaggine del genere, ho replicato chiedendo a uno di essi: "Se l'anno prossimo ti venisse in mente di andare in vacanza a Palau, saresti contento di pagare oltre all'albergo un tot al giorno perché sei in Sardegna? Oppure, se tuo padre avesse la malaugurata idea di "buttare" la sua liquidazione acquistando un appartamento lì, saresti contento di pagare ogni anno una tassa di almeno 1000 euro solo perchè sei "proprietario"? A quel punto è venuta fuori l'essenza del comunista duro e crudo, infatti l'amico, non trovando riposta, si è limitato a rispondermi che una casa in Sardegna non la comprerebbe mai, mentre per il solo soggiorno ha ripiegato su un no comment totale. Io non ho ville o yatch e non posso permettermi di affittarne, ma come posso pensare che sia giusto tassare chi porta denaro e turismo a casa mia? Come posso non immaginare che una tassa del genere abbasserà il numero di turisti benestanti e ricchi? Basti vedere come il signor Gabbana abbia reagito a questa gabella... l'anno scorso ha attraccato in Corsica. Tra le tante buffonate escogitate dagli esponenti di centro-sinistra questa è la più vergognosa e dovrebbe servire da monito per i sardi.
Giovanni Diotallevi (Pesaro) e-mail

Ricordate la tassa sul macinato?
Non sono sorpreso, l'Italia e' famosa per balzelli, tasse ed imposte (quanti nomi per descrivere il furto legalizzato...). Nessuno ricorda la "Tassa sul Macinato"? Historia docet.
Roberto Modenesi (Orlando-USA) e-mail

Soru colpisce il ceto medio, non i ricchi Ho fatto appena in tempo a vendere nel 2005 la mia villettina a schiera (zona nord San Teodoro) acquistata nel 1989 con grandi sacrifici, debiti bancari compresi, ma all'epoca fortemente condivisi... ne valeva la pena. Da innamorato della sardegna, nell’arco di 16 anni sono però deluso dalla Sardegna. Le belle spiagge di una volta ora sono affollate come quelle di Rimini e l’acqua vicino alla spiaggia è sporca. Poi ci sono le spese che dovevo sostenere: Ici, 600 euro/anno; acqua che non c'è quasi mai d'estate a luglio-agosto, sei costretto ad acquistarla in nero dalle autobotti, 200 euro circa per 3 settimane di vacanza; acquisto di autoclave mediamente ogni 5 anni... ero partito con cisterna di 500 litri, sostituita con una di 1000, poi di 2000, poi di 4000 e non era ancora sufficiente: spesa circa 200 euro/anno; custodia casa e cura giardino, 700 euro/anno; servizi spiaggie, pagamento per l’accesso da 5 a 10 euro al giorno e nessun servizio aggiuntivo in cambio; trasporti: se sei non residente, niente sconto per il viaggio in nave: circa 600 euro con macchina. Se dovessi anche conteggiare 1500 euro di tassa Soru, una vacanza oggi mi costerebbe circa: 600+200+200+700+200+600+1500 = 4000 euro/anno. Ma ne vale la pena? Direi assolutamente di no. Soru invece di preoccuparsi di fare funzionare i comuni e fornire servizi, gestire e frenare la costruzione a ritmo selvaggio e incontrollato di nuovi residence, spenna i turisti seguendo la vecchia tradizione di certi sardi. Questa mentalità riporterà la sardegna indietro di vent'anni con la gioia dei veri ricchi, perchè lui sta colpendo quel turismo medio che è stato ed e' fonte di ricchezza per la Sardegna. Io sono stato fortunato perchè oggi mi ritroverei anche la tassa sulla plusvalenza nella vendita, altra tassa incomprensibile. Mi auguro che si faccia di tutto per bloccare questa follia di tasse e supertasse, e che gli operatori sardi imparino finalmente a gestire il turismo con intelligenza.
Marino e-mail

Discriminazione anche per censo
Sono proprietario con mia moglie di un bungalow di circa 30 mq in provincia di Cagliari. Come altri abbiamo ricevuto la lettera con la richiesta di pagare la tassa ex art. 3 della Legge Regionale 4 del 11/05/06 pari a 900 euro. La legge recita: "Non sono soggetti passivi ( a parte i facili sarcasmi sul termine si intendono passivi quelli che devono pagare ) coloro che sono nati in Sardegna, i rispettivi coniugi e i loro figli anche se nati fuori dall’isola"!. E le coppie conviventi, i vedovi ex coniugati con isolani, i figli adottivi? Boh. In termini più semplici, a titolo di esempio, io dovrei pagare mentre un mio eventuale vicino di bungalow nato e residente a Zurigo ma figlio di una signora sarda sposata con un milanese e residente a Pisa no. Se non fosse semplicemente ridicolo mi verrebbe da pensare ad una strisciante e surrettizia via di minipulizia etnica e di censo contrabbandata come: "Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione delle spese, politiche sociali e di sviluppo". Pulizia anche su basi di censo perché è evidente l’incentivazione a cedere le seconde case ai nativi, soprattutto da parte di chi ha possibilità limitate. Ma ve lo immaginate se un’analoga iniziativa fosse stata presa, ad esempio in Friuli Venezia Giulia, mia regione di origine? Dagli al razzista; sai che pandemonio. Un’ultima considerazione circa la liceità (ma cosa dice la Costituzione?) di una palese discriminazione come questa: non sarebbe interessante acquisire un parere legale che aiutasse tutti i soggetti "passivi" a tutelarsi? Da continentale che ha in gioventù vissuto alcuni anni in Sardegna, mi ci sono anche laureato, e che continua a frequentarla con assiduità non posso che sperare che si faccia presto piazza pulita di questa norma che definire incresciosa è un eufemismo.
Piero Franz e-mail

Con stupore da un italiano d'America
Ho 40 anni e sono sempre più convinto della scelta fatta nel 2000, e cioe’ di lasciare l’Italia e di costruirmi una nuova vita in Usa. Nel giro di pochi anni e grazie al duro lavoro (perché in America si lavora molto più che in Italia) mi sono potuto costruire un avvenire. Sono molto "proud" di avere dei beni personali (case etc..). In Italia sarei ancora li a combattere per la prima casa, e di sicuro li mi sarei dovuto fermare, perché non si può essere benestanti, la proprietà privata e i beni non sono cosa giusta, avere i soldi in banca è una colpa e possedere e’ un reato, anche se per ottenere tutto ciò ti sei spaccato la schiena. Povera Italia, ma che cosa è successo del nostro Bel Paese? Certo questo governo ("g" minuscola) è proprio un fallimento… ma come si dice, abbiamo chi ci meritiamo. Alla fine, girala come vuoi, tutto dipende da noi cittadini, al potere c’è chi meglio ci rappresenta, punto e basta.
Luca Meneghini (Stati Uniti) e-mail

Via all'azione legale
L’Ufficio di Cagliari di Telefono Blu (assistito da diversi collegi legali) ha predisposto un’azione collettiva a tutela dei turisti consumatori di tutta Italia e quelli sardi proprietari delle abitazioni, per contrastare la citata normativa al fine di abrogare la Legge Regionale del 4 Maggio 2006, in quanto in palese violazione dei dettami comunitari in materia di liberta' di stabilimento e di aiuti di Stato. Per maggiori informazioni: www.telefonoblu.it. Passate parola … e speriamo che “il Governatore” se ne vada a casa. (inteso non ovviamente nella sua lussuosa villa che ha direttamente sulla spiaggia di Campulongu a metri 2 dal mare).
Alberto e-mail

Dalla Spagna: tasse, Italia paese pazzo
Vivo in Spagna e rimango allucinato dalle tasse che pagate, i prezzi dell'acqua, i prezzi delle tasse comunali, e il numero delle tasse. Vivo anche io in un luogo turistico e simili pazzie mi sono sconosciute, senza contare i prezzi delle assicurazioni RC (io per un BMW 2600 cc pago 352 euro di assicurazione annuale, pagata ieri e con un aumento di 3 euro rispetto all'anno scorso. Signori Soru e non Soru il vostro è un paese pazzo e sono felice di vivere in Spagna e di avere un figlio che vive a Londra.
Aldo F. Banyoles (Spagna) e-mail

Tassa iniqua e ideologica
Trovo veramente iniqua ed ideologicamente sbagliata questa tassa! Sarebbe come se le altre regioni applicassero iniqui balzelli ai sardi che per diversi motivi vi si recano come ad esempio per curarsi. Se dovessimo ragionare allo stesso modo perchè non triplicare il ticket per le prestazioni sanitarie tenuto conto che per una visita od un intervento a chi non è della regione i "locali" si vedono allungare la loro lista d'attesa? Boicottiamo il turismo verso questa isola,i cui politici dimostrano disprezzo verso i turisti. Chissà che che non vengano più eletti!
F. dell'Aquila e-mail

Io, discriminato ingiustamente
E' una vergona venire discriminati da una tassa come fossimo dei terroristi. Allora vorrei che tutti sardi che abitano nel continente pagassero anche loro la tassa sul lusso ma sarebbe una guerra fra poveri e forse solo così avremmo la solidarietà dai sardi. Sono amaramente pentito di aver investito i risparmi di una vita di lavoro per una casetta di 30 metri circa, e se potessi venderei e scapperei dalla Sardegna.
Vincenzo Ginefra e-mail

E' una tassa sul sacrificio di chi lavora
Anche il sottoscritto che ha un appartamentino in Sardegna di appena 50 mq acquistato con sacrifici e nella speranza di poter passare le mie vacanze con la famiglia e non dovendo più spendere soldi all’estero in particolare in Spagna, dove offrono vacanze in alberghi a 4 stelle allo stesso prezzo delle rinomate pensioni di Rimini,viaggio aereo compreso. Forse se la compravo in Spagna , dove il carico fiscale è molto più leggero che da noi in Italia, non facevo sicuramente male, visto come certi personaggi della sinistra si occupano del come continuare a metterci le mani in tasca, nonostante tutte le promesse fatte. Sono uno di quelli che si era ben guardato dal votare Prodi, che gli italiani dimenticano quando fu all’Iri la gente che ha mandato a casa. Soru stà alla Sardegna come Prodi stà all’Italia. Non pagherò questa iniqua tassa sul sacrificio di una vita di lavoro, e spero che anche i sardi si ribellino.
dr. Guido Asdrubali (Roma) e-mail

Iva sarda anche sul charter nautico
Il turismo nautico è una delle forme di turismo che utilizzano in modo responsabile le risorse naturali senza compromettere la fragilità dell’ecosistema. Fatto riconosciuto anche dal ministro per l’Ambiente,onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, che con la firma del Protocollo per la Nautica Sostenibile ha aperto le Aree marine protette alle unità da diporto. Il dottor Renato Soru ha finalmente spiegato a Cagliari il 3 aprile scorso ai rappresentanti delle principali Associazioni di categoria nazionali ed europee (ASSONAUTICA, ASSOCHARTER, ECPY, FEDERAGENTI, ISYBA, MYBA, UCINA) la sua personale filosofia applicata all’economia: “Le tasse sui consumi sono una tassa che esiste in Italia e si chiama Iva, non ce le siamo inventate noi in Sardegna. Noi non abbiamo fatto altro che applicare una norma, un concetto, assolutamente diffuso e condiviso in tutti gli Stati finanziari del mondo.” In sostanza paghi l’Iva Sarda chi consuma le risorse dell’isola provenendo da fuori. La Legge Finanziaria della Regione Sardegna per l’an no 2007, nel riproporre l’Imposta regionale sullo scalo turistico delle unità da diporto, identifica come “soggetto passivo” dell’imposta solo chi assume l’esercizio dell’unità da diporto ai sensi degli articoli 265 e se guenti del Codice della navigazione. Di conseguenza, solo le Imprese di Navigazione (v. art. 2 della legge n. 171/2005) saranno obbligate al pagamento di tale tributo. La dichiarazione fatta pubblicamente dal governatore della Regione Sardegna chiarisce finalmente la natura di tale imposta (sul valore aggiunto) e consente di affermare trattarsi di un caso evidente di “doppia imposizione e di “distorsione della concorrenza” contrario ai principi istitutivi della CE. La Sardegna come Atlantide: un’isola dimenticata dal Charter Nautico
Massimo Revello Assonautica-Assocharter

Opporsi con una "class action"
E' una tassa rivoltante che divide tra l'altro gli Italiani in classi, discriminando gli uni rispetto agli altri. Magari è anche anticostituzionale fare una discriminazione del genere. Io comunque vorrei oppormi anche se solo per 900 euro (tanto sarebbe quanto io sarei chiamato a pagare) perché mi pare roba da tagliagole. Vi sarei grato se mi segnalaste con quali modalità potrei esercitare la mia opposizione e in quale contesto potrei farlo, avendo magari una probabilità di essere ascoltato. E' possibile unirsi ad altri in una specie di "class action"? L´unione fa la forza.
Claudio Alessandrino (Monza) e-mail

Sardegna? Pronto all'addio...
Sono "inc...ato" come non mai. Oltre a ICI, TARSU e spese varie che vanno in tasca ai locali ora arriva una bella lettera intitolata: gentile contribuente, devi pagare 900 euro entro il 20 giugno! Sto pensando seriamente di non andare in Sardegna ma da un'altra parte pur amando quest'isola! Penso che al signor Soru la carica di governatore dell'isola gli abbia dato alla testa.
B. Faverio e-mail

Anche l'acqua costa di più
Quel signore di Cagliari che dice che è giusto pagare, forse è male informato perché non sà che tutti i residenti dei Comuni italiani pagano tasse e che lo Stato ritorna solo cifre irrisorie - il mio Comune, considerato il più ricco d'Italia, riceve indietro solo 38 euro per cittadino. Io ho una proprietà, insieme ad altri amici a Portorotondo per la quale non solo paghiamo ICI , Tarsu ma anche il Consorzio (cifra in base ai metri quadri - ma abbastanza consistente) ed in piu il costo dell'acqua per i non residenti e di 2,727 euro contro 1,81 euro al mc per i locali. Anche questa differenziazione cosa è se non discriminazione. Noi consorziati non costiamo nulla al Comune di Olbia perchè ci gestiamo da soli; in compenso lo stesso incassa una cifra elevatissima di ICI. Il sangue lo diamo solo alla Croce Rossa.
G.B. e-mail

O l'Ici o la nuova tassa
Se tutte le regioni, comuni o città facessero come Soru, cosa diventerebbe l'Italia? Una nazione ancora di più allo sbando di come è adesso, cioè permetterebbe a chiunque di tartassare i cittadini come meglio crede.
Edy Emanuele e-mail

Balzello inaccettabile
La Sardegna non e' l'unica isola del mondo, sicuramente non e' la piu' bella ma osservando i prezzi alberghieri si pone ai primi posti per essere un luogo di lusso. Sono disposto a spendere per viaggiare ma non accetto la tassa sul turismo. Ritengo che questo provvedimento Soru sia frutto di inesperienza e di incompetenza fiscale: tassare la prima fonte di sostentamento dell'isola e' ridicolo e controproducente. Invito tutti gli Italiani ad emarginare l'isola ed a scoraggiare anche i turisti stranieri a trascorrervi le vacanze.
Lettera firmata e-mail

Prendetevela con Soru, non con noi sardi
Permettetemi di rispondere al signore… (continentale) anonimo, che dice di essere contrario a pagare la tassa per la casa al mare; non vuole rinunciare alle sue vacanze nell'isola benedetta dalla bellezza e dai profumi (parole sue), e siccome è ormai da 15 anni che trascorre le sue ferie in Sardegna pagherà l'odiosa tassa pur di venire. Inoltre dice che i sardi hanno un forte astio verso i continentali, che non vogliono il turismo, che sono dei piagnucoloni etc. etc. Premetto che io sono sardo doc e fiero di esserlo, che non faccio discriminazioni e che essendo fiero di essere anche italiano non distinguo il continentale dal sardo, semmai distinguo il ladro dall'onesto, lo sporcaccione dall'ecologista, il maleducato dall'educato e così via. Il signore anonimo parla come se i 15 anni passati come turista mordi e fuggi gli abbiano permesso di capire la mentalità del sardo. Non si fà di un erba un fascio, non si giudica quando si conosce figurarsi quando non si conosce; si può esprimere una propria opinione, (anche in Sardegna vige la democrazia e la libera espressione), però occorre prima informarsi, pensare prima di parlare, poi forse aprire la bocca. Io, come moltissimi altri, non approvo nè Soru nè il suo operato, sta offendendo la dignità dei sardi in primis, sta offendendo chi lavora con sacrificio bloccando qualsiasi possibilità di miglioria e crescita, sta deridendo persino la sua stessa giunta di sinistra pronta però a calarsi persino le mutande pur di non rinunciare alla ricca poltrona. Siamo talmente presi dal sopravvivere che ci mancano le energie anche per protestare. Perciò caro signor anonimo voi che dite di amare questa isola meravigliosa, impari a conoscere il popolo sardo prima di esprimere critiche gratuite e offensive.
Alessandro Murru (Cagliari) e-mail

La mia casa a Olbia città ora è in vendita
Ho appena ricevuto la "comunicazione" con la richiesta di pagamento della famosa tassa. Ho acquistato nel 2004 un miniappartamento di 30 mq., non a Porto Rotondo, Porto Cervo ecc. Ma semplicemnente a Olbia. Ma si può essere così ottusi da emanare una legge tanto assurda che colpisce indiscriminatamente tutti quanti? Per quanto mi riguarda, è un annuncio ufficiale, la mia casa è in vendita. Il prezzo è esattamente quello di acquisto. Se non troverò acquirenti mi rivolgerò direttamente al Presidente Soru. Magari me la compra lui visto che non rientra tra i tartassati dalla sua legge. Sono amareggiato e fortemente deluso. Peccato perché la Sardegna l'abbiamo veramente nel cuore. Ci trasferiremo probabilmente a Minorca dove il turismo è molto gradito e quindi enormemente incoraggiato, com'è logico e usuale in tutto il mondo. Stranezze dei politicanti.
Piero Marchesini e-mail

Quest'anno non aprirò la mia casa
Non capisco e non mi adeguo, non pago e quest'anno sto in barca e non apro casa. Noi abbiamo casa alla Maddalena, è tutto entro 300 metri dalla battigia, è un'isola. Ma non ho capito nulla, cerchiamo soprattutto spiegazioni, e una domanda mi pongo prima delle altre: cosa succede ai sardi residenti che abitano a Sassari e che hanno 2-3 case alla Maddalena, dove non risiedono, e che affittano in nero? Giordano Alberti e-mail

Ci vorrebbe uno sciopero fiscale
Posseggo una casa in Sardegna, pago Ici, consorzio obbligatorio più tassa Soru. Serve qualcos'altro? Vergogna. Non mi pare il modo di incentivare il turismo, propongo uno sciopero fiscale contro Soru. Angelo Spiller e-mail

Violati i diritti costituzionali
Soru sta violando alcuni diritti costituzionali. Dimostra di amministrare la Sardegna come se fosse la "cucina" di casa sua. Eppure ora non è Berlusconi che governa, ma i suoi compagni disposti sempre ad ascoltarlo. Lo sperava ma pare che non sia così. Dimostra poca lungimiranza e molto senso egoistico. Andrea Gabbriellini e-mail

Ci sono barche che costano più di una casa e non pagano
"Caro" governatore Soru, ho un appartamento di 55mq nella "sua" Regione, per l'acquisto del quale sto pagando un mutuo. Inoltre, tutte le utenze (Enel, acqua, Tarsu) e le imposte (Irpef e IciI) che pago sono più onerose in quanto gravanti su seconda casa. Non capisco una cosa, e dubito che Lei me la chiarisca: come mai la tassa sul lusso relativa alle imbarcazioni si paga solo oltre i 14metri? Ho visto su internet che ci sono imbarcazioni di 10-12metri che costano molto di più del mio appartamento. Quelle non sono forse lussuose? Attendo sfiducioso.
Roberto e-mail

Sarò costretto a vendere la mia casa
Sono un un amante della Sardegna. Nel 2006 con i miei risparmi abbinati a un mutuo ho acquistato un monolocale vicino a Golfo Aranci. Ed ecco la doccia fredda: il 3/5/2007 ricevo dalla Regione Sardegna la cartella di pagamento degli arretrati inerenti all’anno 2006 di questa tassa "rapina" inventata senza nessuna vergogna da quella giunta regionale che non pensa altro di trovare il modo di mettere in crisi il turismo e l’economia di quella bellissima isola. Non potendo sopportare anche questo ulteriore grosso tributo, se non sarà revocato mi vedrò costretto a rivendere la casa. Inoltre proporrei a tutti i tartassati da questa infamia di rispedire al mittente le lettere ricevute con la stessa faccia tosta con cui ce le hanno mandate.
Angelo (Milano) e-mail

Meno turisti, meno introiti per l'isola
Sono veramente dispiaciuto per i sardi che non hanno votato Soru e Prodi. Perché oltre ai danni che sta arrecando il Professore, si beccano anche quelli del signor Tiscali, tanto per loro a fine mandato aver lavorato bene o male non fa alcuna differenza, i problemi saranno per chi dovrà risanare una situazione compromessa. Qui in Veneto la congiuntura economica è stata disastrosa, in molti hanno chiuso, ma paradossalmente molti altri stanno chiudendo ora (a Montebello chiudono due grossi impianti, uno la scorsa settimana a San Bonifacio) e chi non chiude subito non paga fornitori e dipendenti… Quindi signori politici ed amministratori scendete dalle vostre costosissime poltrone ed andate a vedere cosa succede. L'economia reale è un disastro, la gente non paga i conti, si impegna con nuovi debiti, ed aumentate le tasse persino sugli investimenti. Caro Soru, non pensa che una riduzione dell'indotto dal calo dei turisti provochi un calo sia degli occupati che degli introiti fiscali? Nessuno dei suoi carissimi (perché ben pagati) tecnici le ha prospettato questo effetto collaterale ? Mi spiega come un potenziale investitore possa pensare a portare liquidità, lavoro (e quindi entrate fiscali ) nella Sua bella Isola, se viene terrorizzato da imposte alquanto inique e forse xenofobe?
Andrea T. (imprenditore del Nordest) e-mail

Caro Soru, pago già Ici, Tarsu, mutuo e condominio...
Illustre Presidente, mi permetto rivolgermi a Lei per esprimere la mia opinione attorno all’imposta sulle seconde case in Sardegna introdotta con la legge regionale n.4 dell’ 11 maggio 2006. La sottoscritta è una lavoratrice dipendente il cui stipendio è pari ad Euro 1.300 mensili. Con sacrifici ed accendendo un mutuo pari al 90% del pezzo dell’immobile, ho acquistato un appartamento di mq. 45 (poco più di un monolocale) sito sull’Isola Piana Comune di Carloforte. Ho fatto attentamente tutti i conti e sono giunta alla conclusione che con il mio stipendio e quello di mio marito ce l’avremmo fatta a pagare mutuo, Ici, Tarsu e spese condominiali, risparmiando i costi dei 15-20 giorni di ferie annuali della famiglia. Mi vengono ora richiesti Euro 1.080 annui a titolo di imposta straordinaria da me non prevista, somma di cui non posso disporre se non a costo di sacrifici. Vengo inoltre a sapere che dal pagamento delle imposte sono esentati i nativi ed i residenti; conosco nati in Sardegna multimilionari che sono quindi esentati da tale pagamento! Versare alla regione Sardegna euro 90 (= 6% circa dello stipendio) ogni mese per me è davvero troppo, è un lusso che non mi posso permettere! Nella mia situazione si trovano decine di migliaia di altri proprietari. Qui in continente non si fanno discriminazioni verso i sardi che studiano, lavorano, vengono a curarsi o che decidono di comprarsi casa. Mi chiedo, e mi permetto chiederLe, se tale situazione corrisponde a criteri di equità sociale e corrisponda a quanto dettato dalla Costituzione in tema di capacità contributiva e giustizia sociale.
Laurita Bendinelli e-mail

I balzelli rovinano il turismo
Scrivo indignato per le "prepotenze" del governatore Soru. Non si rende conto che il turismo è la risorsa principale di cui campa la Sardegna, la nostra Sardegna e con i balzelli da lui imposti (neanche proposti) ci rovina tutto? Vergogna, si dimetta. Altrimenti si proponga l’abolizione delle regioni a statuto speciale.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa e-mail

Perché invece non si liberalizzano le tratte aeree?
Scrivo da sardo. Non trovo giusto discriminare tassando la seconda casa, ovunque essa sia. Se si vogliono cercare i soldi per la Sardegna vanno fatte manovre diverse: tipo il vero federalismo fiscale, una vera continuità territoriale e non la beffa che ci porta a pagare tantissimo per collegarci a Roma o Milano e che ci esclude dalle offerte delle compagnie, tipo 9 euro per i non residenti. Tra l'altro non si liberalizzano le tratte dando spazio alle varie compagnie low cost che ci farebero viaggiare veramente a prezzi leggeri e non a 150 euro a/r per Milano quando ne pagherei la metà e anche meno per Colonia o Amburgo. Per altro faciliterebbero l'ingresso dei turisti tutto l'anno. Chissa perché certe idee non vengono prese in considerazione. Abbiamo peraltro l'aereoporto di Oristano pronto per l'uso e quindi rotte a fini turistici ma non decolla. Strano. Chissà perché la giunta Soru si sia intestardita su questa iniqua tassa poco fruttifera.
Renzo e-mail

Ma io dico: quella tassa è giusta
Sono d’accordo con Soru, la seconda casa in Sardegna non è una colpa ma un bene non essenziale che può essere tassato dall’amministrazione regionale.
Luigi d'Artibale e-mail

Non pagherò la tassa Soru
Anche a me come a tanti altri mi è giunta questa tassa a dir poco ingiustificata che non ho alcuna intenzione di pagare. Non so a che cosa andrò incontro. Certo che se ci rifiutassimo tutti, penso proprio che non succederebbe niente! Che ne dite?
Alessandra e-mail

Un'imposta radical chic
Non possiedo una casa in Sardegna. Veramente non la possiedo neppure a Milano perché non me la posso permettere, pertanto le tasse imposte dal signor Soru non mi toccano. Tuttavia, se con i miei pochi soldi da impiegata devo scegliere dove trascorrere le vacanze, da un paio di anni ho escluso quest'isola a priori. La Sardegna era già cara per i turisti anche senza le imposte radical-chic che il governatore si ostina ad applicare. Radical-chic, perché lui, di certo, non è un morto di fame... Non so cosa aspettino i sardi a buttarlo giù dalla poltrona che sta occupando. Sta facendo perdere un sacco di guadagni a chi, nell'isola, vive di turismo. E sono molti. Franca e-mail

Abolisca le "sotto-province"
Per quale motivo il governatore della Sardegna ha messo questa tassa? Per i pochi euro che il governo centrale gli manda! Dopo aver letto il libro "La Casta", perché non abolisce le tre sottoprovince di Cagliari dove hanno dato ad un Comune finanziamenti per la coltivazione del melone senza acqua! I soldi che gli mancano se li faccia dare dai politici sardi e da quelli del continente.
Lettera firmata e-mail

Non ci sono scuse per giustificare chi tartassa i turisti
Qualcuno ha ancora l'ardire di lamentarsi solo per la "tassa Soru"? Ma sapete che con l'approvazione del nuovo Piano paesaggistico regionale tutta l'attività edilizia a fini turistici della nostra Isola (la I maiuscola non è usata a caso) è stata praticamente bloccata? Poi viene la tassa sulle barche, poi la tassa di soggiorno (l'unica che in verità potrebbe avere qualche ragion d'essere....). Questo "governatore" (e la g minuscola non è ancora una volta un caso) ci sta portando alla rovina in nome di un non meglio specificato interesse alla tutela della Sardegna. Ho letto le corrette considerazioni sul gettitto fiscale non restituito alla Sardegna e sulla partecipazione alle spese per infrastrutture realizzate esclusivamente nel resto d'Italia. Ma non mi sembrano un valida scusa per tartassare il popolo sardo (sul quale si ripercuote inevitabilmente la dissennata politica contro i "turisti"). Per tali questioni esistono altri modi di risolvere la mancanza di investimenti nella nostra Terra ed eventuali sperequazioni non costituiscono un alibi per comportarsi in modo arrogante nei confronti dei nostri "ospiti" graditi (e paganti!). A proposito, così come sono ancora in attesa delle dimissioni di Franca Rame (qualcuno si ricorda qualcosa al riguardo?), ho il cattivo vezzo di dover ricordare che il nostro "governatore" - titolo che non si sa perchéviene oggi attribuito al Presidente della Regione Sardegna evidentemente a memoria del suo atteggiamento "quasi monarchico"- aveva promesso agli incauti elettori sin dall'inizio di non essere interessato ad una sua ricandidatura al termine della legislatura. E cosa viene fuori qualche giorno addietro? ....che si ricandiderà per il bene della Sardegna! Mi sia consentita anche una nota di biasimo per tutta la giunta sarda ed il consiglio regionale sardo (opposizione compresa). Pur di arrivare alla pensione (dopo due anni di legislatura mentre noi poveri impiegati pubblici e privati rischiamo di non vederla nemmeno dopo una vita di lavoro) gli hanno consentito di portarci praticamente al disastro.
Roberto Angioni e-mail

Soru danneggia anche noi negozianti
Complimenti per l'iniziativa! Io sono residente, quindi il conto non mi è arrivato, ma posso garantirvi che il lavoro (ho un negozio) è calato l'anno scorso del 40% e le previsioni sono pessime. La gente non viene, ha paura di incorrere in qualche nuova tassa. Solo turisti tedeschi con tutto organizzato e pagato... non comprano neppure le cartoline. Vi rendo noto, inoltre, che nella legge c'è anche il divieto di aprire i negozi la domenica e tutti i giorni festivi... quindi Pasqua, pasquetta, il 25 aprile, il 1° maggio, ecc.ecc. siamo rimasti chiusi in molti. La multa è di 2000 euro ed io, con la mia attività non posso permettermi di pagarla.
Gio e-mail

"Perché votarli?"
Non capisco perché i cittadini prima li votano, poi si lamentano se se li ritrovano a governare regioni e stato. Pensate a quelli che nemmeno li hanno votati e adesso devono sopportare tutti i loro provvedimenti molto democratici.
A.G e-mail

La colpa è delle Regioni a Statuto speciale
Carissimi italiani non sardi, l'imperatore della Sardegna Soru ci prova, se gli riesce e tutto va liscio, è e sarà un buon governatore per i Sardi. Naturalmente la sinistra non si smentisce e attua il detto che dice:" il mio è mio, il tuo è mezzo ciascuno". Perché, come più volte già scritto e detto dal presidente della provincia di Cuneo, onorevole Costa, non si propone l'abolizione delle Regioni a Statuto speciale, magari con un referendum, così imparano a campare con le sole loro tasse?
Lettera firmata e-mail

Vogliono la separazione, non lo avete capito?
Che idea! Oltre a dare il permesso di soggiorno a tutti i sardi residenti sul continente, per "reciprocità" facciamo pagare ai residenti sardi tutte le spese sanitarie che vengono svolte sul continente. Poi mi domando... ma le "continuità territoriali" le pagano solo i Sardi? Firmato: un cittadino italiano residente sul suolo italiano.
G.F. e-mail

Non tutti sono Vip
Caro Governatore Soru, ho acquistato nel 2004 una villetta a schiera di 80 mq a circa mille metri dal mare nel Sulcis, profondo sud della Sardegna. I luoghi incantevoli, la cortesia della gente, i prezzi abbordabili mi hanno convinto a investire i miei risparmi e a realizzare il sogno della vita. Il mio entusiasmo ha contagiato anche alcuni amici, che hanno comprato nello stesso complesso. Non tutta la Sardegna (come il resto del mondo) ha lo stesso prezzo al mq. Chiaramente le case a Porto Cervo e Costa Smeralda hanno prezzi diversi di Sant’Antioco o Carbonia. Così come ville, villette o bifamiliari sono di altro interesse rispetto a piccoli appartamenti o villette a schiera. Mi sembra che la sua tassa patrimoniale non abbia rispettato le regole più elementari del buon senso. Si paga a metro quadro, non importa cosa hai e dove. Certo non avremmo mai comprato se all’epoca vi fosse già stata questa tassa. Per la mia casa, tra tassa di 1.500 euro e Ici, arrivo a pagare intorno ai 2.000 euro all’anno. Nella sua intervista a "Ballarò" lei disse che i ricchi che vengono in Sardegna possono tranquillamente pagare, aggiungendo che è fuori luogo che Briatore e compagnia si lamentino. Io credo, però, che i Briatore siano in minoranza. La maggior parte sono le famiglie che, come noi, con sacrificio hanno acquistato un piccolo immobile in zone meno care, per godere di una meravigliosa regione senza andare a cercare all’estero soluzioni alternative. Ora ci sentiamo discriminati: i sardi o i nati in Sardegna e residenti fuori non pagano, gli altri sì. Sono felice per gli amici sardi, ma anche noi siamo italiani, facciamo parte dello stesso Stato, e questa tassa non mi sembra giusta.
Mauro e-mail

Ci vorrebbe un ricorso
Sono una delle "vittime" di Soru, il presidente della regione Sardegna. Lei, direttore, è uno dei pochi che mi è parso veramente indignato per questa rapina ai danni di noi poveri illusi che, con sudati risparmi, avevamo investito in una casetta in Sardegna dove passare le vacanze e parte dell'anno quando saremmo andati in pensione. Oggi mi vedo costretto a pagare per 65 metri quadrati qualche cosa come 1.500 euro di tassa iniqua e vessatoria. Vorrei sapere se contro tale tassa potrebbe essere fatto un ricorso e per tale motivo vorrei sapere se esiste già una associazione o organizzazione a cui possa aderire nel tentativo di sfuggire a questa rapina.
Adolfo Mauri e-mail

Occupazione abusiva di suolo sardo
La "tassa Soru" sulle seconde case dei proprietri non sardi è l'ultimo obolo inventato da un governatore e da una giunta regionale di sinistra. Siamo alle solite: la caccia ai soldi di ricchi veri e di "presunti" tali continua. Ma, a parte questa considerazione, c'è n'è un'altra da fare: per Soru e per i partiti che lo appoggiano, in fatto di tasse e seconde case i sardi non sono italiani e gli italiani non sono sardi. Per un "italiano", cioè un cittadino non residente in Sardegna, aver comprato una casa nell'isola ormai è quasi una colpa: occupazione "abusiva" di suolo sardo... Ma se un sardo (cioè un residente nell'isola) possiede beato lui una, due, tre seconde case... non paga. Questa nostra Repubblica una e indivisibile continua a riservarci (sgradevoli) sorprese. Se avessi comprato la casa per le vacanze (e la pensione) in Corsica, alle Baleari o alle Canarie avrei avuto anche lì il "trattamento Soru"? Non credo. La Sardegna ha bisogno di soldi? Bene. Cominci a far cassa sul consistente "tesoretto" degli affitti turistici in nero: un business da capogiro con i proprietari case sardi (ma non solo, ovviamente) in testa. Oppure è troppo pericoloso dal punto di vista elettorale?
Lettera firmata e-mail

Vogliono i soldi ma non i turisti
Non c'e' problema, la tassa la pagherò anche perché ho la casa in uno dei posti più belli della Sardegna: Tavolara e dintorni. Vado in Sardegna ormai da 15 anni, ci trascorro tutte le mie vacanze e appena posso mi rifugio in quest'isola benedetta dalla bellezza e dai profumi. Io la adoro ma sapete cosa mi dispiace? Ultimamente si sente un forte astio verso noi continentali, i sardi si lamentano del turismo, non lo vogliono, piagnucolano in continuazione dicendo addirittura che quando vanno a fare la spesa nei supermercati ci sono i prezzi dei continentali... ma non ricordano più come erano prima dell'arrivo dei turisti? Grazie Soru per quest'ultimo benvenuto! Sarà sempre più boicottata, peggio per loro, meglio per noi... staremo più larghi.
Lettera firmata e-mail

Le case non appartengono solo a gente facoltosa
Questa deriva impositiva della giunta sarda non ha nulla a che vedere con l'autonomia impositiva prevista dallo Statuto sardo, esclusivamente relegata alla materia turistica (tassa di soggiorno e cose simili, per capirsi). Il Governo "amico" in carica non può fare a meno di richiedere il parere della Corte Costituzionale (atteso per il settembre 2007), sotto la spinta dei rilievi dell'Avvocatura di Stato ("le nuove tasse regionali sarde non hanno nessuna giustificazione nel sistema giuridico italiano"). Nel contempo, anche la Corte europea viene coinvolta da alcuni ricorsi contro la tassa sul lusso, per supposta infrazione delle norme comunitarie. Di lì a poco (sempre nel 2006), la vertenza sulle entrate (Irpef, Iva, etc) si risolve con piena soddisfazione della giunta sarda, che dichiara di aver ottenuto dallo Stato quanto richiesto. Tutti i cittadini onesti e soprattutto quelli vessati, plaudono a questo risultato, interpretato come preludio alla abolizione della iniqua tassazione. Ma con pochi tocchi di "belletto", che tentano di modificare i profili di incostituzionalità, la gabella è stata di recente riproposta e aggiornata, senza sostanziali variazioni. Si continua a discutere di metri quadri, distanza dal mare, locazione degli immobili, reddito individuale etc, quando il nocciolo è a monte, vale a dire la proposta di una tassa discriminatoria e anticostituzionale. Ora la gabella vuol profilarsi come una specie di imposta ambientale che ha come soggetti passivi i non residenti senza domicilio fiscale in Sardegna, al fine di tutelare e salvaguardare i beni da loro stessi utilizzati. Come è possibile tollerare queste, chiamiamole benevolmente, lacune di memoria? L'Irpef delle case dei non residenti non va alla Sardegna nella percentuale pattuita? I non residenti sono forse esonerati dal pagamento di Ici, smaltimento rifiuti, fornitura di acqua ed energia elettrica? Davvero nulla entra nelle casse della Sardegna? Davvero non vi sono contributi per le casse regionali? Altro aspetto da focalizzare e sfatare è quello della ricchezza, secondo l'iniziale aforisma soriano "chi ha di più paga di più": le case tassate non appartengono inesorabilmente a persone danarose, spesso rappresentano l'investimento dei ricavi di lavoro di persone non ricche ma amanti della Sardegna, non di rado sono una eredità lasciata ai figli emigrati e comunque gli eventuali ricchi albergano anche fra i residenti (Soru compreso). In questo contesto, non si può distinguere fra non residenti e residenti e tutti devono pagare, se si richiedono maggiori esborsi, comunque solo se legittimi e non discriminatori, se non altro per ridurre la quota di ciascuno: ma questa eventualità, il coinvolgimento dei residenti, comporterebbe, secondo notabili politici sardi, l'immediata abolizione della supertassa.
Mario Mordini e-mail

Negozi turistici obbligati a restare chiusi
Vorrei segnalare l'ultimo colpo di genio del governatore della Sardegna Soru, che oltre alle varie tasse del lusso adesso fa chiudere i negozi nelle festività (parlo ovviamente dei negozi turistici), basti pensare che i negozi delle zone turistiche che hanno aspettato tutto l'inverno per lavorare, dal ponte del 25 aprile hanno l'obbligo di chiusura il 25 e primo maggio.
Gavino Cirotto e-mail

Troppo discriminati i non residenti
Alla fine purtroppo la minaccia di Soru si è avverata. Stanno arrivando infatti gli avvisi di pagamento della famigerata tassa sulla seconda casa per i non residenti. Tale tassa, come tutti sanno, è un iniquo balzello che discrimina vergognosamente i cittadini italiani che non possono in alcun modo difendersi. Dispiace anche verificare come su questa vicenda sia calato il più totale silenzio. Fino a quando dovremo sopportare queste prevaricazioni?
Susanna Bettio e-mail

Il mercato immobiliare subirà un danno
Le volevo comunicare che stanno arrivando le cartelle relative alla tassa Soru sulle case in Sardegna per l'anno 2006. Nonostante il Consiglio di Stato avesse bloccato la delibera regionale sarda Soru prosegue con l'imposizione di questa tassa. Che notizie avete voi in merito? A fronte di ciò sembra che il mercato immobiliare subirà un forte rallentamenti. Mah. Seguirò eventuali sviluppi sull'argomento su "Il Giornale".
Luca Serafini e-mail

Una legge che suscita perplessità
Volevo chiedere se si sa qualche cosa sulla famosa tassa sulle seconde case di Soru (ho visto tempo fa la sua discussione a Ballarò). A parte che posso essere d'accordo che non si costruisca nulla sulle spiagge, non puzza un po’ questa legge?
Michelangelo Galatolo e-mail

In nome dell’autonomia si lede l’italianità
La regione Sardegna in questi giorni ha iniziato a inviare ai non sardi i moduli per il pagamento della tassa sulle seconde case. Ritengo che questa tassa sia discriminatoria e che mini alcuni diritti costituzionali, perché distingue in italiani e sardi. Chi è sardo non paga e chi non lo è paga. Mi ritrovo a dover pagare 1.080 euro per una casa di mia proprietà di 47 mq, dove giustamente pago già un’Ici maggiorata come tutti gli italiani proprietari di una seconda casa. Nella mia situazione si trovano decine di migliaia di altri proprietari. Qui in continente non si fanno discriminazioni verso i sardi che studiano, lavorano, vengono a curarsi o che decidono di comprarsi casa. L'iniziativa di Soru ritengo che crei un pericoloso precedente, perché in nome dell'autonomia regionale si viene a ledere l'italianità. Alessandro Di Cola e-mail

No, è giusto pagare
Leggo tante mail di protesta contro le tasse introdotte dalla giunta Soru e le comprendo pienamente, d'altra parte non ho mai visto nessuno pagare volentieri, soprattutto quando una tassa arriva a sorpresa. Tuttavia, a differenza della maggior parte dei lettori che hanno contribuito con un commento sfavorevole sull'argomento, personalmente ritengo questa tassazione pienamente legittima. Partiamo dal fatto che scrivo dalla Sardegna e sono Sardo: e sarò estremamente parziale, esattamente come chi deve pagare questa nuova tassa e sta comprensibilmente dall'altra parte. Ho letto una serie di commenti che invocano l'appartenenza a un unico stato e l'uguaglianza di diritti e servizi che suonano particolarmente ovvie, almeno per chi la realtà della Sardegna la conosce per qualche mese all'anno. Tuttavia ogni medaglia che si rispetti ha due facce. Ad esempio: se i turisti che dall'Italia vengono ad acquistare casa in Sardegna pagano una tassa di proprietà, i Sardi pagano tutti gli anni le tasse per ferrovie, autostrade e servizi realizzati in tutta Italia, Sardegna esclusa. Probabilmente ci si dimentica dei costi che i Sardi hanno per spostarsi dalla propria Regione alle altre, inferiori a quelli per recarsi all'estero (che paradossalmente è più facilmente ed economicamente raggiungibile dell'Italia continentale). Probabilmente ci si dimentica delle centinaia di milioni di euro di gettito fiscale prodotto in Sardegna (e destinato alla Sardegna) che è stato incamerato dallo Stato e non è stato ancora restituito alla Regione Sarda, causando pesanti problemi di bilancio. La tassa che viene chiesta ai non residenti serve a finanziare servizi essenziali, non superflui. Immagino che i turisti sarebbero disturbati se venissero chiusi servizi come ad esempio la guardia medica. Bisogna avere pazienza, e magari prendere in considerazione che quei 1500 euro per una casa di 60 mq possono essere facilmente recuperati affittandola per una settimana in stagione medio-alta.
Riccardo B. (Cagliari) e-mail

Fare appello alla Commissione europea
Consiglierei ai contribuenti colpiti dalla tassa in questione di fare appello alla Commissione europea.

In effetti si sta perpetrando una discriminazione simile a quella che molti altri stati UE hanno cercato di mettere in atto, Non solo a scapito dei proprietari di immobili non residenti o stranieri.
Suela Accardi (Bruxelles) e-mail

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