«La tassa Soru si può esportare in tutta l’Italia»

da Milano

Le tasse del presidente della regione sarda Renato Soru su imbarcazioni e aerei privati? Secondo il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio si potrebbero applicare in tutto il Paese: «Il modello Soru dovrebbe essere esportato in tutto il Paese, almeno in quelle aree di grande pregio che in certi periodi dell'anno vivono momenti di grande affollamento e che, invece, avrebbero bisogno di una tutela migliore» ha detto il ministro in un’intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera, intervenendo sulle cosiddette tasse sul lusso e sottolineando che «è una questione di buon senso chiedere di più a chi inquina di più». Per il ministro verde «sarebbe giusto pensare a un contributo ambientale, ragionevole, per le località che hanno un particolare interesse ma che soffrono del turismo di massa e sentono minacciata la loro natura da troppi mezzi inquinanti».
«Perché protestare tanto contro Soru e contro la sua tassa?», si è meravigliato Pecoraro Scanio per il quale «è incredibile che chi mette in mare barche ben più grandi di un gozzo si rifiuti di dare un contributo pari alla misura del suo yacht». «È un semplice concetto istituzionale - ha spiegato - per cui si paga in base alle possibilità».
Riferendosi alla festa anti-Soru organizzata da Briatore al Billionaire il ministro si è detto sorpreso per «tanta acredine verso un provvedimento che non è vessatorio, e intende invece salvaguardare una bellezza come la Sardegna». Pecoraro Scanio promuove così «il modello Soru» e valuta la possibilità di estenderlo in tutta Italia ma - ha precisato - «ferma restando l'autonomia della Regioni».


Ma proprio dalla sinistra dell’Unione è venuto qualche distinguo: «Penso che Soru abbia fatto bene ma francamente non mi sembra argomento da governo nazionale» ha commentato il ministro del Lavoro e della Previdenza sociale Cesare Damiano: «Lasciamo che le Regioni e gli enti locali decidano loro a ragion veduta».

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