"Tasse giuste": è polemica tra i poli

Il presidente del Consiglio sulle tasse dà ragione al cardinal Bertone. La Cdl: "Incoerenti, con loro la pressione fiscale aumenta". Schifani: "Ci attende un'altra finanziaria da lacrime e sangue"

"Tasse giuste": è polemica tra i poli

Roma - Il tema delle "tasse giuste" sollevato dal segretario di Stato vaticano, cardinal Tarcisio Bertone, al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini continua a tenere banco. Il governo tenta di appropriarsi delle parole dell'alto prelato, ma a denunciare la chiara opera di strumentalizzazione interviene subito l'opposizione. A tornare sull'argomento stamani è stato il presidente del Consiglio, Romano Prodi che ha sottoscritto in pieno l'esternazione del cardinale. "Sì - dice il premier - sono d’accordo con tutte le parole del cardinale Bertone". Un plauso è venuto anche dal vice ministro all’Economia, Vincenzo Visco. "Credo che il cardinal Bertone debba essere ringraziato per la sensibilità civile dimostrata: concordo pienamente con le sue dichiarazioni sulle tasse, sulle buone leggi, sulla necessità di aiutare coloro che hanno di meno, temi che furono peraltro anche al centro di un nostro breve colloquio qualche mese fa. È importante - aggiunge - che il cardinale abbia detto queste cose con tanta forza e autorità. Ma è decisivo che ciascuno, governo, parlamento, forze politiche e sociali, cittadini, faccia la sua parte perchè da un lato prevalga il rispetto della legge e dall’altro vengano migliorate le norme che regolano la vita civile".

La Cdl: "Danno ragione a Bertone poi aumentano le tasse" Disappunto per le affermazioni di Prodi dal centrodestra. "Come fa Prodi a dirsi d’accordo con il cardinal Bertone se il suo governo ha aumentato le tasse a tutti e si appresta a rifarlo con la prossima finanziaria, senza alcun beneficio neppure i meno abbienti". Afferma il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli. "È sotto gli occhi di tutti - aggiunge - basta leggere le buste paga dei lavoratori pubblici e privati, che Prodi ha scontentato tutte le categorie, colpendo particolarmente le classi più svantaggiate, massacrate dalle sue leggi ingiuste e immotivate. Bertone - conclude - ha sostenuto considerazioni condivisibili ma se Prodi se ne dice d’accordo è solo un ipocrita".

E anche dalla Lega Nord arrivano bordate. "Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Questa osservazione va rivolta a tutti coloro che, intervennedo in questi giorni, cercano, mistificando, di tradurre la rivolta fiscale promossa dalla Lega Nord in 'evasione': se qualcuno vuole fare prediche rispetto agli evasori le faccia, ma indirizzandole a quelle parti del Paese dove le filiere del nero raggiungono il 75-80%.

A casa nostra le tasse le abbiamo sempre pagate e continueremo a farlo, anche con la ribellione fiscale, la nostra protesta comporterà comunque il pagamento delle tasse e quindi la non evasione, ma costringerà un Governo che si comporta come lo sceriffo di Nottingham a riscrivere le leggi e a farle giuste".

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