Le tasse dei milanesi restino (almeno in gran parte) ai milanesi. Per costruire metropolitane, case popolari, nuove strade e parcheggi. Nei palazzi della politica lo chiamano federalismo fiscale, per i tar-tassati sotto la Madonnina è lultima irrinunciabile tentazione. Soprattutto dopo aver scoperto che qui le imposte locali sono le più alte dItalia (2.082,23 euro allanno pro capite). E allora cè la Lega Nord a proclamare una fantasiosa forma di sciopero fiscale. «Alla prima seduta del consiglio comunale - annuncia il capogruppo ed ex europarlamentare Matteo Salvini - presenteremo una mozione. Vogliamo che il sindaco Letizia Moratti apra un conto corrente dove i milanesi nel 2008 possano versare i loro tributi. Basta buttare i nostri soldi a Roma, un pozzo senza fondo».
«Sui 2.083 euro che secondo la Cgia ogni milanese paga allanno di tributi agli enti locali - assicura il governatore Roberto Formigoni - solo 18 o 19 sono decisi autonomamente dalla Lombardia, tutti gli altri sono fissati dallo Stato», sono cioè trasferimenti che arrivano da Roma in cambio di servizi. «Allo Stato i milanesi danno molto, ma ricevono poco», si lamenta ancora una volta Letizia Moratti.
«Tasse? Versiamole sul conto dei milanesi»
La Lega Nord chiede al sindaco di aprire un deposito in banca dove i cittadini potranno pagare le imposte anziché darle al governo
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