Il governo tende una mano al popolo dei mutui, penalizzato dall’aumento dei tassid’interesse: per i meno abbienti ci sarà la possibilità di rinegoziare anche i finanziamenti fino a 150mila euro a tasso variabile. È quanto prevede la bozza di decreto sullo Sviluppo che domani sarà all’esame del consiglio dei ministri. La rinegoziazione potrà essere chiesta fino al 30 aprile 2012 ma solo da parte di chi ha un Isee (Indicatore situazione economica equivalente) sotto i 30mila euro e non ha ritardi nei pagamenti. La questione è di attualità, dato che le rate dei mutui immobiliari sono destinate a salire sia per chi il prestito lo ha già contratto sia per chi si accinge a farlo. É la conseguenza dell’aumento del tasso Euribor a tre mesi, ossia il tasso che le banche applicano fra loro per i prestiti trimestrali e che viene preso come riferimento per indicizzare i mutui. Ieri ha superato la soglia dell’1,4% per la prima volta dall’aprile 2009, salendo all’1,402% dall’1,395% di martedì. E la corsa all’aumento sembra solo all’inizio: è atteso a breve infatti un nuovo ritocco del costo del denaro da parte della Banca centrale Europea. «Non si tratta di rialzi esorbitanti- commenta Roberto Anedda, direttore marketing di Mutui Online - ma è certamente un’inversione di rotta rispetto ai minimi degli anni scorsi. Le stime sono di un aumento di circa due punti percentuali entro la fine del 2012: questo significa, per un mutuo da centomila euro, un aumento della rata mensile tra i 70 e i cento euro». Come affrontarlo? «Facendosi bene i conti, senza farsi prendere dal panico: grazie alla surroga, che è a costo zero, si può abbassare la rata allungando la durata del mutuo». E per chi deve ancora decidere, meglio il tasso variabile o il fisso? «Anche questi ultimi, in realtà, stanno salendo, ma per chi teme le incertezze sono certamente preferibili. Ma c’è anche una soluzione particolarmente interessante in questo momento di transizione: il mutuo a tasso misto, che non è ancora molto diffuso ma evita le sorprese peggiori ». Intanto, il popolo dei mutui diventa multetnico: più di un prestito su dieci richiesto per l’acquisto della prima casa arriva da cittadini stranieri, soprattutto romeni,che sono ormai la comunità straniera più grande d’Italia, soprattutto dal 2007, anno dell’ingresso della Romania nell’Ue. E non sorprende quindi che uno straniero su tre a chiedere il mutuo sia appunto romeno. É il risultato di un’indagine condotta dal broker on-line mutui. it. L’immigrato che vuole comprare la sua prima casa in Italia richiede, in media, secondo lo studio, 132mila euro (pari all’ 80% del valore dell’immobile da acquistare). Se confrontati con i valori medi italiani delle richieste di finanziamento per l’acquisto della prima casa, questi dati evidenziano l’interesse dei cittadini stranieri per immobili di valore inferiore rispetto alla media (165.000 contro 200.
000 euro) e il bisogno di un finanziamento maggiore (mediamente si vuole finanziare solo il 75% del costo totale dell’immobile). A quanto pare, pur di comprare casa gli immigrati accettano immobili più periferici, o in condizioni peggiori, e di impegnarsi in mutui più importanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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