Tassisti, revocata in corner la protesta selvaggia

Tassisti, revocata in corner la protesta selvaggia

Rischio sciopero selvaggio scongiurato. Ieri mattina alle ore 11 i tassisti hanno ripreso a lavorare, dopo la protesta improvvisata la sera prima dalle ore 21,30 contro la manovra Monti. Forse se ne sono accorti in pochi, ma le auto bianche si sono fermate per 13 ore, senza trasportare nessuno per tutta la notte. Fortunatamente però i taxi non hanno fatto mancare il servizio in una delle giornate cruciali per Milano, tra blocco totale del traffico, shopping natalizio, fiere e rientro dai milanesi dal Ponte di Sant’Ambrogio. Sarebbe perfino stato paradossale vedere fermarsi proprio i tassisti, tra i pochissimi autorizzati a circolare durante lo stop al traffico voluto dal Pisapia. Lo sciopero avrebbe colpito soprattutto la stazione Centrale e gli aeroporti di Linate e Malpensa. Anche lo sciopero programmato per venerdì 16 dicembre salta, facendo tirare un sospiro di sollievo alla città, alle prese con un dicembre piuttosto difficile.
A sbloccare la situazione è stato, in corner, l’accordo raggiunto ieri mattina con il governo e le notizie arrivate dai tavoli romani sono state accolte con gioia dai tassisti milanesi che hanno subito cercato di recuperare le ore perse di lavoro. Una delegazione in rappresentanza dei sindacati nazionali del Parlamentino taxi composta da Loreno Bittarelli, Alessandro Nordio, Nereo Villa, Raffaele Grassi, Nicola Di Giacobbe, Ciro Langella, è stata ricevuta ieri mattina a Palazzo Chigi dal segretario generale della Presidenza del Consiglio, Manlio Strano. E si è arrivati al «dunque».
Con lo sciopero «notturno» le auto bianche si erano volute ribellare all’ipotesi di una parziale liberalizzazione delle licenze e per ora sono riuscite a frenare il pericolo di una nuova concorrenza ai parcheggi e per le strade. «Per fortuna, questo significa che non ci sarà nessuna deregolazione - commenta Antonio De Candia a nome dei sindacati dell’Ugl taxi, rappresentati a Roma dal segretario Pietro Marinelli - e che potremo continuare a lavorare. Aprendo ad altre licenze, avremmo perso una quantità di lavoro tale da non poter più far fronte alle spese. A casa abbiamo delle famiglie da mantenere».
I tassisti infatti sono già spaventati dall’aumento del carburante e dal calo delle corse: «In questo ultimo anno sono praticamente dimezzate, il calo è intorno al 50%» denunciano. La tensione è tanta nel settore e proprio per questo ieri è partito lo sciopero selvaggio. «Non l’ha proclamato nessuna sigla sindacale in particolare - spiegano i tassisti - ma tutto è nato da un tam tam tra tassisti. La protesta è stata spontanea in ogni città. Per fortuna ora è stato trovato un accordo, altrimenti in tanti avrebbero proseguito a oltranza». La Fit Cisl taxi ringrazia il sindaco di Roma Gianni Alemanno per la sua opera di mediazione con il governo. Se l’accordo non fosse stato raggiunto, anche parecchi tassisti milanesi sarebbero partiti per la capitale per una protesta generale. «Manterremo comunque un atteggiamento guardingo fino alla giornata conclusiva di mercoledì» affermano in una nota Piero Onorati, David Di Salvo, Stefano Summa di Fit Cisl Taxi.
I sindacati della categoria infatti, prima di cantare vittoria, aspettano una comunicazione ufficiale, un foglio di carta che metta nero su bianco le parole e le strette di mano di ieri mattina.

«Fino a quel momento - annunciano - stiamo a vedere». Se per ora lo sciopero del 16 dicembre sembra un rischio scongiurato, i tassisti preferiscono tenersi in tasca il jolly: «Siamo pur sempre a tempo a indirlo, se l’accordo non viene ufficializzato».

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