Gian Piero Scevola
Lazzurro dellEmpoli già lo indossa, ma Francesco Tavano ha un sogno: far parte della spedizione azzurra che parteciperà ai mondiali in Germania. «Se penso che rischiano di rimanere fuori campioni come Pippo Inzaghi o Lucarelli, allora capisco che io ho ancora molto da fare. Certo la maglia azzurra è il sogno di chiunque, ma non la vivo come un assillo, ora la mia unica preoccupazione è centrare la salvezza». Pensieri e parole di Tavano, lo scugnizzo dellEmpoli che con 17 gol finora realizzati è alle spalle dei «grandi» Shevchenko (19), Trezeguet (20) e Toni (26). «Non minteressa la classifica cannonieri», afferma il 27enne attaccante, sangue campano (di Caserta), passaporto toscano. «I miei gol sono tutti per lEmpoli, poi si vedrà».
Già, perché laltro sogno di Ciccio Tavano è più realizzabile rispetto allazzurro della banda Lippi: tifoso interista da sempre, spera di riuscire a giocare nella squadra del cuore. In passato ci furono trattative per portarlo in nerazzurro, poi sfumate, ma la speranza è sempre lultima a morire e proprio in questi giorni lInter sè fatta risentire, pronta a offrire allEmpoli Choutos, Andreolli e 5 milioni per averlo. Ma anche il Bayern Monaco lo cerca (Rummenigge stravede per lui), lo vuole il Liverpool, lo seguono da tempo Amburgo, Valencia, Roma e sè fatto avanti pure lo Shakhtar Donetsk, disposto a sborsare 10 miliomi. Anche perché con lInter ha qualcosa da farsi perdonare: il 6 novembre 2002, alla 5ª presenza in A, realizzò proprio ai nerazzurri la sua prima rete nella massima categoria. «Non potei gioire più di tanto perché fummo battuti 4-3», precisa Tavano, «ma bastò per farmi conoscere».
Ma è a una persona che Tavano deve molto, il suo grande maestro Luciano Chiarugi, lex Cavallo Pazzo, che lo ebbe nella primavera della Fiorentina. «Stravedo per lui e tutte le settimane lo chiamo», rivela Tavano. «Devo tanto anche a Mario Somma, ma Chiarugi è stato più di un padre». Di Natale, Maccarone e Rocchi ne hanno frenato lascesa (con Caccia e Montella lespressione della scuola dei bomber targati Empoli), ma Tavano ora non ci pensa più. Anni fa a Coverciano, fece gol a Buffon («che emozione trovarsi davanti a Robi Baggio e Vieri») e da allora non sè più tolto il numero 10 dalla maglia. «Il mio modello è stato Baggio, ma assomiglio di più a Miccoli. A Firenze stravedevo per Rui Costa.
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