Taxi, il Comune teme altri stop Pronto un piano d’emergenza

Raggiunto l’accordo con Bersani ma Atm potenzia i collegamenti

(...) picchetti dei tassisti fuori dagli scali di Linate e di Malpensa ma anche in Stazione centrale come nei posteggi più centrali. Fotografia di una rivolta consumata nei giorni più afosi dell’anno, che potrebbe dunque non fermarsi qui nonostante la risposta del governo ai tassisti. Risposta che modificato il cumulo, elimina la doppia targa e afferma la possibilità di avere un secondo conducente alla guida del taxi. «Documento che non va bene, va benissimo» commenta un tassista confederale dimentico di quanto accaduto nel pomeriggio a Linate: l’aggressione verbale a Gianni Maggiolo di Unica Cgil, che illustrava strategie e scenari della trattativa romana: fischi e insulti di un’assemblea spontanea con quasi mille tassisti dai nervi a fior di pelle. «La tensione è alta siamo stati tutti segnati da giornate dure ma siamo andati avanti e abbiamo trovare un accordo che garantisca le parti. Serve adesso dunque uno sforzo da parte di tutti in modo da superare le barriere» chiosa Raffaele Grassi, presidente del Satam.
Ammissione che non sarà quindi impresa facile riuscire a contenere la protesta dei tassisti, dopo quasi dieci giorni di fermo auto che ha pure coinvolto un fotografo di Infophoto «colpevole» di voler fissare con la sua macchina quel che avveniva al presidio di Linate. Ben venga, dunque, il piano di emergenza del sindaco Letizia Moratti che prevede l’istituzione di un collegamento senza fermate tra Linate e San Babila (linea 73, dalle 7 alle 24) e corse dirette tra l’aeroporto e la stazione centrale (ogni 20 minuti, dalle 7 alle 22) «per assicurare gli spostamenti indispensabili a chi raggiunge Milano per lavoro o per turismo». Piano che, tra l’altro, prevede un servizio particolare di autobus a chiamata (dalle 7 alle 2, con prenotazione allo 02.48034803) dedicato ad anziani, portatori di handicap e persone in stato di difficoltà che non possono spostarsi autonomamente. Evidente che questa scelta di Palazzo Marino di «non far pagare lo sciopero ai cittadini» sarà estesa anche nel futuro ad altre possibili vertenze che coinvolgano servizi pubblici, come nel caso dei trasporti.


Sorprende quindi la reazione dei tassisti che, dopo l’annuncio dell’accordo con il Governo Prodi, «dovrebbero tornare al lavoro» come suggerisce Grassi: «Il Comune deve lasciarci protestare» dicono da Linate, «se poi l’amministrazione Moratti ha i mezzi e le possibilità per evitare disagi ai cittadini tanto di guadagnato ma la nostra lotta non si può fermare neanche davanti alle pressioni dei cittadini spaventati». Prova che il fronte sindacale è comunque spaccato, che dalla situazione del muro contro muro i sindacati di categoria escono perdenti. Ragione in più per avere a disposizione un piano d’emergenza in caso di sciopero.

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