Roma

Taxi e autonoleggiatori in rivolta

Ultimatum al Comune di Roma dalle sigle sindacali taxi più rappresentative della capitale. Ait, Cisl, Cgil, Radiotaxi 3570, Ugl hanno dato il termine ultimo del 3 ottobre, lunedì prossimo, al Campidoglio per risolvere l'annoso problema delle tariffe. In mancanza di un accordo, i taxi si fermeranno per tutta la giornata del 13 ottobre. Gettando prevedibilmente nel caos la circolazione nella capitale. «Le tariffe sono ferme a cinque anni fa - lamenta Carlo Bologna, storico leader della categoria, - Noi chiediamo né più né meno che l'adeguamento secondo l'indice Istat del 2,5%». L’assessore Calamante, succeduto a Di Carlo, secondo i taxisti non ha cambiato in nulla la situazione. Promesse tante, fatti zero. «Io pago 240 euro al mese solo di assicurazione - lamenta Bologna -. Con le attuali tariffe non ce la faccio più a tirare avanti. E nelle mie condizioni si trovano tutti». Insomma il mitico Spartacus, come era chiamato Bologna negli anni ’90, sta per tornare in campo. Se i taxi minacciano di scendere in sciopero, non meno in agitazione è l’altra categoria del servizio di trasporto, quella dei noleggiatori con conducente (Ncc). Ad agosto, davanti al palazzo della Regione, un autonoleggiatore esasperato è salito su una gru, minacciando di buttarsi di sotto. Gli Ncc lamentano una legge regionale punitiva, che vieta di caricare un cliente fuori dal territorio del comune che ha rilasciato la licenza. In altre parole non possono svolgere il servizio di andata e ritorno su appuntamento. La giunta Marrazzo ha prorogato al 31 ottobre l’applicazione concreta della legge, in attesa di una revisione. «Ma è strano che il tavolo di confronto veda insieme Regione, Comune di Roma e Provincia di Roma, e non le altre quattro province del Lazio» osservano gli autonoleggiatori.
Altro scottante problema per gli Ncc, la Ztl1. Imputato numero uno, questa volta, è il Comune di Roma. «Giovedì ci siamo incontrati con Calamante - spiega Mauro Maggi, coordinatore nazionale Federnoleggio Confesercenti -. Il 3 agosto il Comune ha approvato la delibera 396/2005 per la regolamentazione dell’accesso alla Ztl1 per le autovetture con autorizzazioni rilasciate da altri comuni. Facendosi scudo con la L.R. 7/05 e le norme per il controllo dell’inquinamento, di fatto ha imposto limitazioni e disparità di trattamento tra imprese che espletano un servizio pubblico e che secondo il Trattato Europeo e le leggi di settore non sono soggette a limitazioni territoriali». La delibera prevede, infatti, che prima di entrare nella Ztl1, quella diurna nel centro storico, l’autonoleggiatore debba spedire un fax alla Sta con la richiesta di autorizzazione. In pratica o il fax si è spedito la sera prima o l’auto non può entrare in centro. La delibera sarebbe esecutiva dal 26 agosto, ma ha bisogno di una determinazione dirigenziale firmata da Calamante, con le indicazioni pratiche girate alla Sta.

«Nonostante ripetuti incontri (ben quattro dall’inizio di agosto) - spiega Maggi - non si è ancora arrivati ad una qualche forma di accordo».

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