Taxi, mille nuove licenze. È scontro

Michela Giachetta

Si riaccende lo scontro fra tassisti e Comune. La nuova scintilla del conflitto è data dalla decisione, presa dall’amministrazione capitolina e messa nero su bianco nella delibera di giunta approvata ieri, di concedere mille nuove licenze. «A partire da subito», annuncia Veltroni, anche se bisogna tenere conto dei tempi tecnici richiesti dal confronto dei requisiti necessari e dall’assegnazione delle auto. Quindi presumibilmente entro febbraio.
I mille taxi in più saranno scelti in base alla graduatoria già esistente, in cui, spiega il sindaco, «ci sono circa 200 sostituiti alla guida che saranno così esauriti, diventando titolari. Per gli altri 800 si tratta di nuove licenze». Nel 2008, inoltre, arriveranno altre 500 nuove auto bianche, che si dovranno sommare alle ulteriori 800 previste per il 2009». «Per questa seconda trance di 1300 licenze - aggiunge Veltroni - sarà la commissione consultiva (formata dai tassisti) a dire se preferisce che vengano date gratuitamente, attraverso nuovi concorsi, o a titolo oneroso». Fra le novità, è previsto anche a partire da lunedì un presidio fisso di vigili a Termini, per contrastare l’abusivismo nel settore.
Per il sindaco quella effettuata «non è una scelta ideologica, ma una decisione presa per andare incontro alle esigenze della categoria e a quelle dei cittadini». Secondo Loreno Bittarelli, presidente del 3570, invece, sono diverse le esigenze a cui va incontro il sindaco. «Neanche ai tempi del fascismo esistevano delle prese di posizione di questo tipo - puntualizza - Eppure la categoria aveva fatto delle aperture ed era pronta a dialogare. Non avevamo escluso l’aumento delle licenze, a patto di aspettare l’operatività delle 450 nuove licenze già previste». E se Michele Baldi, capogruppo di Fi, dichiara che «finalmente è stata trovata una soluzione che accontenta le esigenze dei cittadini e risolve una conflittualità che non giovava a nessuno», Fabio Sabbatani Schiuma (An), componente della commissione Trasporti, definisce «rigida» la posizione presa dalla giunta, specificando che «renderà difficile il dialogo». Un dialogo che al momento sembra proprio essersi interrotto.
Per Bittarelli, infatti, «è una follia la decisione del sindaco, che va incontro alle esigenze di grossi gruppi industriali». «Altro che interessi dei cittadini - aggiunge il presidente del 3570 - Aggiungendo mille nuove licenze, ci costringono a chiedere da subito l’adeguamento delle nuove tariffe. Cosa che faremo». Ma non è l’unico atto che intendono mettere in pratica i tassisti. «Pensiamo di non applicare più la tariffa fissa da e per gli aeroporti - conclude il presidente del 3570 - E la prossima settimana ci incontreremo per decidere le forme di lotta da attuare». Sulla stessa linea anche Maura Tirillò, presidente del Trasporto persone della Cna, organizzazione vicina al centrosinistra («Mille licenze in più sono troppe») e Pietro Marinelli, il coordinatore nazionale Ugl taxi: «Rimaniamo assolutamente esterrefatti di fronte ad una decisione bulgara che penalizza i tassisti e che a questo punto ci mette nella condizione di non poter più discutere». Parla di «un’azione prepotente» Marinelli, messa in atto dall’amministrazione capitolina.

«Per evitare che quanto accaduto a Roma venga emulato da altre città - annuncia - metteremo in allerta tutti i tassisti a livello nazionale, convocandoli nei prossimi giorni nella capitale». Pronto, Veltroni replica: «La democrazia è bella per questo. Ognuno può scegliere le forme di lotte che preferisce». La scintilla ha già provato un incendio. Bisogna solo capire di che portata.

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