Massimo Malpica
Urla, insulti, rabbia, scambi di accuse, minacce di blocchi stradali e un nuovo muro contro muro. Quantè lontano il sorriso ostentato da Walter Veltroni tre mesi e mezzo fa per annunciare, assieme allassessore alla Mobilità Mauro Calamante, laccordo con i tassisti, e incassare pure i complimenti del ministro Bersani. Il clima, ieri, per la prima riunione della commissione consiliare Trasporti, era ben diverso: la concertazione se nè andata in vacanza, Walter e i suoi fanno il muso duro, i tassisti lo stesso. E il risultato è che dopo un paio dore la seduta si scioglie tra insulti e grida, con i rappresentanti dei tassisti che lasciano imprecando la sala e la maggioranza che li accusa di «metodi antidemocratici». Un pastrocchio: sulle mille nuove licenze che il Campidoglio ha già deliberato (senza consultarsi con nessuno) lamministrazione non intende fare passi indietro, e dunque laccordo con la categoria - che non vuole accettare una decisione presa sopra la sua testa - non si trova. Anzi, i tassisti non escludono, come spiega il legale delle «auto bianche» Leopoldo Facciotti, di impugnare quella delibera di giunta al Tar del Lazio. E Calamante ribatte spiegando che se le «auto bianche» avessero accettato di farsi controllare con il gps le nuove licenze non sarebbero state necessarie. Storia simile sullaumento delle tariffe, reclamato dalla categoria. Secondo il presidente della Commissione, il diessino Umberto Marroni, si potrà infatti valutare un «sostegno economico» per i tassisti, che, spiega lesponente della Quercia, è «qualcosa di diverso dallaumento delle tariffe perché se i tassisti non ce la fanno ad arrivare a fine mese è anche vero che a farne le spese non possono essere i cittadini».
A mediare prova la Cdl. Che invita a un confronto «sereno» con il capogruppo azzurro Michele Baldi. E che, con An, rivendica la centralità nella trattativa della commissione Trasporti, ieri alla prima riunione dopo 5 mesi. Il coordinatore romano Gianni Alemanno, ribadito che il suo partito «non aizza la categoria», chiede a Veltroni di ritirare la delibera sulle nuove licenze per riscriverla insieme, rilanciando la concertazione nello spirito dellaccordo della scorsa estate. Alemanno, poi, critica il parallelismo dellassessore tra controllo satellitare e nuovi taxi: «Laut aut del Comune fra gps e nuove licenze - spiega lex ministro - è come dire di scegliere tra fragole e pesce spada, due cose completamente diverse». Critico con le mille licenze decise dal Campidoglio anche il capogruppo Udc Dino Gasperini, che si chiede «in base a quali dati si sia fissato tale numero».
Granitici, invece, gli esponenti della maggioranza. Sostanzialmente si offre uno spiraglio di trattativa sulle 1.300 licenze che il Campidoglio vuole spalmare tra 2007 e 2009, ma non sul primo blocco. Lo stesso sindaco, che a parole assicura la «massima disponibilità al dialogo», fa intendere che la linea dura è una risposta alla strumentalizzazione politica accettata dai tassisti, che «sono stati portati in un vicolo cieco da qualche loro rappresentante». Ma i sindacati delle auto bianche non hanno dubbi sulle responsabilità del mancato accordo: «Ci siamo trovati di fronte allennesimo ultimatum del Campidoglio, siamo alla farsa», borbotta Pietro Marinelli, coordinatore nazionale Ugl Taxi, minacciando agitazioni anche a Fiumicino.
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