Tazze, t-shirt e persino i cavalcavia saranno griffati col marchio Milano

Tazze, felpe, borse (anche nella versione con le scritte in braille), orologi, spille. Presto, persino alcuni cavalcavia all’ingresso della città saranno «rivestiti» con il brand della città. Da ieri pomeriggio, dopo che la giunta comunale ha approvato la delibera, lo scudo dei Visconti e la croce rossa in campo bianco è stato registrato ufficialmente come il marchio di Milano. Verrà stampato su ogni tipo di gadget, dalle t-shirt ai mousepad, ed è già stata scelta la sede del «Milano store»: in piazza Scala, nel negozio di souvenir e articoli da regalo Algani che diventerà il rivenditore ufficiale dei prodotti col marchio del Comune, ma saranno coinvolti anche altri grandi magazzini disposti a creare all’interno uno spazio dedicato. La Rinascente di piazza Duomo sarebbe pronta alla partnership con Palazzo Marino. Dopo la registrazione del marchio - a livello nazionale e internazionale, per evitare contraffazione - verrà pubblicato un bando a cui potranno partecipare le aziende produttrici di ogni categoria merceologica, comprese le cartoline (che secondo il Comune oggi hanno bisogno di essere «aggiornate») poi spetterà a una giuria selezionare quali oggetti potranno esibire il brand, che ricalca lo stemma tradizionale della città, dunque legato alla storia e alla tradizione, ma nel nuovo concept studiato da Tania Solci studio. E l’assessore al Marketing territoriale Massimiliano Orsatti anticipa: «Inviteremo anche agli stilisti di creare una linea col brand Milano».
«I love New York» ha fatto scuola, gli italiani che visitano per la prima volta la Grande Mela non tornano a casa senza almeno la t-shirt, un cappellino o una spilla. Palazzo Marino ci prova, e l’obiettivo è anche di liberare il centro, piazza Duomo in primis, da quella che tante volte è stata definita una «paccottiglia»: se il merchandising col marchio della città funziona, in futuro i titolari dei chioschi si ritroveranno costretti ad adottare i prodotti di qualità per accontentare i turisti. Ed è chiaro che il Comune, concedendo la licenza, punta a incassare dalle royalties. Tra dieci giorni ci sarà la presentazione ufficiale del marchio, e il sindaco Letizia Moratti dovrebbe già presentarsi con indosso una maglia «firmata» Comune di Milano. I prezzi, assicura Orsatti, «dovranno essere per tutte le tasche».

Ma il brand «non ha nulla a che vedere con il logo istituzionale del Comune, e anche su questo è in arrivo una versione rinnovata».
Si giocherà anche sul suffisso (ParlaMI, sognaMI, cercaMI) e l’idea allo studio è di presentare il marchio anche alle porte d’ingresso della città, lungo tutti i cavalcavia più frequentati.

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