Le cose migliorano: nel confronto con le altre «capitali» europee, in tre anni Milano rimonta quattro posizioni, arrivando al quinto posto. La precedono Francoforte, Stoccolma, Amsterdam e Zurigo. Fanno peggio sette metropoli, da Madrid a Vienna, da Barcellona a Bruxelles. A dirlo sono Camera di commercio e Certet, il Centro per leconomia regionale della Bocconi. «Il confronto è stato fatto tra città dello stesso peso - spiega Angela Airoldi, la curatrice -. Non aveva senso inserire nella graduatoria Londra o Parigi».
Milano, negli ultimi anni, ha guadagnato terreno sulle rivali in fatto di valore aggiunto prodotto, numero di teatri (è prima in classifica), ferrovie, accesso agli aeroporti e studenti iscritti alle università. «Le note negative? Il traffico su tutte - spiega lesperta - che da noi è più caotico che nel resto dEuropa. Scontiamo la mancanza di strade». Milano fatica anche in termini di ambiente (la situazione però è migliorata) e numero di incidenti stradali. Malpensa ha colmato le distanze per i collegamenti aerei, ora ci si aspetta un'iniezione di fiducia (ed euro) dalla nuova fiera.
Ad ascoltare la relazione cè il presidente della Camera di commercio, Carlo Sangalli. «La situazione non è facile, ma bisogna guardare alle cose positive - spiega-. Le nostre imprese resistono». E lancia unidea rivolta in particolare a piccole e medie aziende. «Vogliamo aiutarle in settori chiave: accesso al credito, innovazione, formazione del personale. Milano per lo sviluppo si chiamerà il progetto». Al suo fianco ci sono il vicepresidente della Provincia Alberto Mattioli («le cose non vanno, inutile nasconderlo») e lassessore comunale al Turismo, Giovanni Bozzetti, che insiste sulla necessità di «fare squadra»: «Milano dare smuoversi. E con orgoglio presentare allestero i suoi punti di forza, che non sono solo moda ed economia. Presto avremo un marchio per la città».
La ricerca si sofferma infine sullattenzione data dalla stampa europea alle diverse città.
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