Si sa che i classici, a teatro, sono come l'oro: rappresentano cioè un «bene-rifugio» sul quale investire nei periodi di crisi. Ecco quindi che, in un momento di profonda incertezza come lattuale, parecchi palcoscenici milanesi aprono la stagione all'insegna dei grandi drammaturghi del passato. Con un piccolo colpo di scena: a dedicarsi ai classici, questa volta, non sono i teatri istituzionali, ma quelli di ricerca. Ovviamente si tratta di classici rivisitati, anche se, in fondo, neppure tanto. Le furberie di Scapino, nella versione proposta da Roberto Trifirò all'Out Off sino a domenica, si attiene fedelmente all'originale di Molière, di cui sembra voler sottolineare la perfezione strutturale, l'impeccabile congegno di eventi che annoda i destini dei protagonisti. Una compagnia molto affiatata, una scenografia ridotta al minimo (quasi integralmente priva di apporti sonori), una regia scrupolosissima mettono a nudo il meccanismo teatrale, fanno risaltare la prorompente vitalità dei personaggi che agiscono in una Napoli di pura invenzione. Un po' più rimaneggiato, e decisamente più spinto in direzione dell'attualità, è un altro testo di Molière con cui apre la sua stagione il Teatro i (stavolta in trasferta al Teatro La Cucina presso l'ex Ospedale Paolo Pini, in zona Affori, dall'1 al 3 ottobre). Il signor di Pourceaugnac è la seconda produzione di Punta Corsara, compagnia che coinvolge tra gli attori e i tecnici di scena i ragazzi di Scampia, il quartiere di Napoli presso cui ha sede. Pourceaugnac, come recita il sottotitolo, è «una farsa minore da Molière» che ha un legame profondo con la città partenopea. Quando il grande drammaturgo la scrisse, a Parigi imperversava Scaramouche, una maschera inventata dal napoletano Tiberio Fiorilli. Da qui la scelta di Emanuele Valenti, regista e coordinatore del progetto Punta Corsara, di riambientare il testo nella città sotto il Vesuvio. «Sin dall'inizio ci è sembrato che i personaggi potessero naturalmente ritrovarsi in una città come Napoli, a cui già Molière aveva pensato per le Furberie di Scapino».
E per restare in tema di classici, tre fra i maggiori palcoscenici della città ce ne forniscono altrettante versioni in apertura di stagione: uno del Novecento come Pinter al Parenti, un classico della clownerie al Piccolo Strehler e un inossidabile Shakespeare all'Elfo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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