Giovanni Guareschi ha dedicato il suo primo romanzo a Milano, dove ha vissuto prima della Seconda guerra mondiale lavorando come correttore di bozze. Pubblicato nel 1936, «La scoperta di Milano» è il racconto per molti versi autobiografico dell'inserimento di un uomo di provincia nella società industriale, ma anche del suo disagio di fronte alla spersonalizzazione della metropoli. Da questo romanzo Mattia Sebastiano ha tratto uno spettacolo in scena fino a domenica presso il Teatro della Memoria (via Cucchiari 4). Interpretato dagli attori della Giovane Compagnia del Centro Teatro Attivo, il testo di Guareschi si trasforma in un pezzo di commedia dell'arte con un sottofondo allo stesso tempo surreale ed elegiaco. In una scenografia composta da quinte bianche su cui vengono proiettate immagini della vecchia Milano e cubi neri che richiamano «i metri cubi di cemento» della metropoli, si muovono personaggi ridotti a maschere, a incarnazioni degli incubi che tormentavano lo scrittore durante il suo periodo lombardo. In questa versione teatrale del romanzo, Guareschi viene interpretato da Alessio Mizzan, che si sdoppia tra il ruolo dell'autore-narratore e del protagonista, «il Giovannino».
Chiara Nanti veste invece i panni della moglie Margherita, che lo scrittore ricorda come «la dolce signora che una volta, con la scusa di farmi ammirare certi pregevoli affreschi del '500, mi indusse a entrare celibe in una chiesa per uscirne di lì a poco coniugato a vita».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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