Teatro/Valle In «Lillipupa» la Pagano rievoca il padre, musicista di «posteggia»

Non è semplicemente un omaggio a Napoli lo spettacolo musicale con cui Angela Pagano debutta stasera al Valle. È semmai un nodo riallacciato con le radici della sua carriera artistica e la sua stessa biografia privata. Perché Lillipupa, di Nicola Fano, su musiche originali e rielaborazioni di Pasquale Scialò e regia di Antonio Calenda, ripercorre l’antica tradizione della «posteggia» - musica cioè che si faceva per strada o nei ristoranti per ascoltatori occasionali - ricordando la figura di Pasquale Pagano, padre dell’attrice e tra i più noti «posteggiatori» degli anni Quaranta. Fu seguendo le esibizioni paterne che la Pagano mosse i primi passi nel mondo dello spettacolo.

Le canzoni - tra le altre A Marechiaro, ’O Sole mio, Simmo ’e Napule, paisà - vengono eseguite dal vivo da un trio di ottimi strumentisti ma si possono anche ascoltare attraverso un touch-screen posto nel foyer del teatro, sorta di moderno juke-box realizzato con la collaborazione di Radio Rai e Archivio storico della canzone napoletana. In scena anche Ivano Schiavi. Repliche fino al 9 novembre. Info 0668803794.

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