Tecnici o partiti, la padella o la brace

Siamo tra la padella e la brace. La pa­della dei tecnici e la brace dei parti­ti. Una ci dissangua, l’altra ci deruba. L’incudine della Maleuropa e il martel­lo della Malitalia

Tecnici o partiti, la padella o la brace

Siamo tra la padella e la brace. La pa­della dei tecnici e la brace dei parti­ti. Una ci dissangua, l’altra ci deruba. L’incudine della Maleuropa e il martel­lo della Malitalia. Non c’è scampo.

In una situazione meno grave, in Fran­cia c’è chi ha il coraggio di puntare su una donna energica di rivolta sociale e nazionale. Marine Le Pen gode in que­sto momento della provvisoria sospen­sione del linciaggio mediatico perché ru­ba voti soprattutto a Sarkozy e dunque aiuta la sinistra nel ballottaggio.

È una storia vecchia sin dai tempi di suo padre, che la sinistra vedeva di buon occhio solo in campagna elettorale per­ché toglieva voti a Chirac e favoriva Mit­terrand. Ma sua figlia piace a un elettora­to giovanile e femminile, non reducista; è più presentabile di suo padre. Certo, pure lei non ama l’immigrazione clande­stina, preferisce i francesi agli stranieri, rilancia l’orgoglio francese e soprattut­to attacca il potere della finanza e della tecnocrazia europea.

Questo la rende imperdonabile ai po­tenti e cara al popolo; e questo, se per­mettete, me la rende simpatica, pur non condividendo certe sue posizioni estre­me.

Ma qui torno al caso disperato,l’Italia commissariata.

Possibile che in questa situazione estrema non emerga nessun credibile leader che copra il ruolo di Ma­rine in versione italiana? Lo spazio ci sa­rebbe, l’esasperazione sociale pure, c’è insofferenza verso i partiti che si appro­priano e verso i bancocrati che ci espro­priano.

Aspettiamo lo sbarco in Italia di Mari­ne: non è il rimedio, ma almeno un pri­mo livello di risposta.

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