Rieccolo il talento più «pestifero» del calcio italiano. Ormai indesiderato e scaricato dal Real Madrid, dove voleva iniziare la favola diventata incubo. Per gli spagnoli Antonio Cassano è ormai da tre mesi un «desaparecido». E i suoi numeri dellultima stagione parlano chiaro: solo cinque partite da titolare e due partendo dalla panchina, con un solo gol allattivo. Allontanato dalla «Ciudad Deportiva», il quartier generale delle merengues, per non turbare il gruppo impegnato nella lotta al titolo, si è rintanato nella villa romana di Casalpalocco con una puntatina nella sua Bari. «Ma la vittoria nella Liga conquistata dal Real la sento anche mia - racconta il barese in unintervista a Sky -. Escludendo gli ultimi due mesi nei quali ho avuto un po di problemi, mi sono sentito parte in causa anche in partite importanti. Sicuramente ho costruito un buon rapporto con tanti calciatori. Il club? Se parli del Real, parli della squadra più importante del mondo, dove tutti sognano di giocare».
Cassano non ha nemmeno festeggiato il titolo in Spagna. «Mi è dispiaciuto non esserci, ma avevo un problema personale che ho spiegato ai dirigenti del Real. Ho messaggiato con la maggior parte dei miei compagni e sono contento, finalmente anchio vinco qualcosa». Ora che il presidente Calderon vuole cederlo (difficile il prestito, più gradita la cessione definitiva anche a prezzi «stracciati»), il suo futuro è ancora incerto. Ma in Italia cè un allenatore che lo stima molto. «Mancini ha sempre parlato bene di me, ormai è uno dei pochi che lo fa e io non lho mai ringraziato pubblicamente, è loccasione giusta per farlo. Penso che anche caratterialmente ci somigliamo un po perché quando giocava qualche errore lha fatto anche lui». Piace a Mancini, ma non convince Moratti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.